IL REPORT

Privacy, Onu: “Sempre più rischi nell’era digitale, urgente la regulation”

Serve una moratoria sullo spyware che trasforma i dispositivi connessi in strumenti di sorveglianza 24 ore su 24. Limitare la raccolta dati negli spazi pubblici e sui social, no all’export per usi da “Grande Fratello”. L’Alto Commissario ad interim per i diritti umani Nada Al-Nashif: “Agire ora”

Pubblicato il 19 Set 2022

biometria-160630161153

Il diritto delle persone alla privacy è sempre più minacciato dall’uso delle moderne tecnologie digitali connesse a Internet, le cui caratteristiche le rendono formidabili strumenti per la sorveglianza, il controllo e l’oppressione. È quanto si legge nel nuovo rapporto sulla privacy nell’era digitale dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

L’emergenza rende ancora più essenziale una regolamentazione efficace basata sul diritto e sugli standard internazionali in materia di diritti umani. La priorità è sospendere la vendita dei software-spia (spyware) fino a quando non sarà definito un chiaro, e ristretto, perimetro d’uso.

“Le tecnologie digitali portano enormi benefici alle società, ma la sorveglianza pervasiva ha un costo elevato, perché mina i diritti e soffoca lo sviluppo di democrazie vibranti e pluralistiche”, ha affermato l’Alto Commissario ad interim per i diritti umani Nada Al-Nashif. “In breve, il diritto alla privacy è più a rischio che mai. Questo è il motivo per cui l’azione è necessaria e necessaria ora”.

Il rapporto esamina tre aree chiave: l’abuso di strumenti di hacking intrusivi (“spyware”) da parte delle autorità statali; il ruolo chiave dei metodi di crittografia robusti nella protezione dei diritti umani online; e gli impatti del monitoraggio digitale diffuso degli spazi pubblici, sia offline che online.

Urgente agire contro lo spyware

Il rapporto descrive in dettaglio come gli strumenti di sorveglianza – citando anche il caso Pegasus”possono trasformare la maggior parte degli smartphone in “dispositivi di sorveglianza 24 ore su 24”, consentendo a eventuali intrusi non solo di accedere a ogni dato che si trova sui nostri cellulari, ma di avere in mano una potente arma per spiare le nostre vite.

Anche se si presume siano usati  per combattere il terrorismo e la criminalità, gli strumenti spyware – afferma il report dell’Onu – sono stati spesso impiegati per motivi illegittimi, anche per reprimere le opinioni critiche o dissenzienti e direttamente su coloro che le esprimono, compresi i giornalisti, le figure politiche dell’opposizione e i difensori dei diritti umani.

Le misure per affrontare la diffusione dello spyware sono definite “urgenti”. In particolare, il rapporto ribadisce la richiesta di una moratoria sull’uso e la vendita di strumenti di hacking fino a quando non saranno in atto garanzie adeguate per proteggere i diritti umani. Le autorità dovrebbero infiltrarsi elettronicamente in un dispositivo personale solo come ultima risorsa “per prevenire o indagare su un atto specifico che equivale a una grave minaccia per la sicurezza nazionale o a uno specifico crimine grave“, afferma il report.

Allarme sorveglianza negli spazi pubblici

La relazione solleva anche l’allarme sulla crescente sorveglianza degli spazi pubblici. Le precedenti limitazioni pratiche sulla portata della sorveglianza sono state spazzate via dalla raccolta e dall’analisi automatizzate di dati su larga scala, nonché da nuovi sistemi di identità digitalizzati e da ampie banche dati biometriche che facilitano notevolmente l’ampiezza delle misure di sorveglianza.

Le nuove tecnologie hanno anche permesso il monitoraggio sistematico di ciò che le persone dicono online, anche attraverso la raccolta e l’analisi dei post sui social media.

I governi spesso non riescono a informare adeguatamente il pubblico sulle loro attività di sorveglianza e anche laddove gli strumenti di sorveglianza sono inizialmente implementati per obiettivi legittimi, possono essere facilmente riproposti, spesso servendo scopi per i quali non erano originariamente destinati, afferma il report.

Limitare l’export delle tecnologie “Grande Fratello”

Gli Stati dovrebbero limitare le misure di sorveglianza pubblica a quelle “strettamente necessarie e proporzionate”, incentrate su luoghi e tempi specifici. Allo stesso modo, la durata dell’archiviazione dei dati dovrebbe essere limitata. C’è anche un’immediata necessità di limitare l’uso dei sistemi di riconoscimento biometrico negli spazi pubblici.

Tutti gli Stati dovrebbero anche agire immediatamente per mettere in atto solidi regimi di controllo delle esportazioni per le tecnologie di sorveglianza che comportano gravi rischi per i diritti umani. Dovrebbero inoltre garantire che vengano effettuate valutazioni d’impatto sui diritti umani che tengano conto di quali sono capaci le tecnologie in questione, nonché della situazione nel paese destinatario.

La crittografia è minacciata

La crittografia è considerata un fattore chiave per la privacy e i diritti umani nello spazio digitale, ma questa tecnologia è stata, di fatto, depotenziata. Il rapporto dell’Onu invita gli Stati a evitare di adottare misure che potrebbero indebolire la crittografia, tra cui l’obbligo delle cosiddette backdoor che danno accesso ai dati crittografati delle persone, o l’impiego di uno screening sistematico dei dispositivi delle persone, noto come scansione lato client.

Il caso Pegasus

Già un anno fa un gruppo di esperti dell’Onu ha chiesto una moratoria globale sulla vendita di tutti i software-spia “potenzialmente letali” finché non avranno creato robuste regole per garantire che gli spyware siano usati senza violare i diritti umani.

Il gruppo, formato da esperti incaricati dallo Human rights council dell’Onu per studiare temi legati ai diritti umani, lancia il suo appello dopo il cosiddetto caso Pegasus”, il software-spia prodotto dalla società israeliana Nso group per le forze di intelligence e venduto a diversi Paesi, inclusi alcuni regimi autoritari. Il software, secondo quanto portato alla luce da Forbidden stories e Amnesty international, sarebbe stato utilizzato da alcuni governi per spiare giornalisti, attivisti per i diritti umani, dissidenti politici, manager e capi politici in tutto il mondo. Nso ha sempre negato ogni coinvolgimento in utilizzi illeciti dei propri prodotti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati