“Centonovantasei ispezioni, sanzioni per oltre 2,5 milioni di euro già riscossi dall’Erario, 24 segnalazioni all’autorità giudiziaria. Questo in sintesi – si legge in una nota dell’authority Privacy guidata da Antonello Soro – il bilancio dell’attività ispettiva e sanzionatoria del garante nei primi sei mesi dell’anno, dal quale emergono una “scarsa informazione agli utenti sull’uso dei dati personali da parte di PA e privati, ancora numerosi trattamenti illeciti e poca attenzione alle misure di sicurezza”.
Gli accertamenti, svolti anche con il contributo delle Unità Speciali della Guardia di finanza-Nucleo speciale privacy hanno riguardato in particolare il mobile payment; le app mediche, l’attività di telemarketing svolta dai call center operanti all’estero; l’intermediazione immobiliare; le strutture alberghiere; l’e-commerce; la verifica delle misure di sicurezza degli utenti delle reti tlc e Internet; il trasferimento di dati verso Paesi extra Ue”.
“Di particolare importanza – sottolinea il Garante – l’attività ispettiva effettuata presso i principali snodi Internet italiani (Ixp) al fine di verificare il livello di protezione dei dati personali che in essi transitano e il grado di sicurezza delle comunicazioni elettroniche nel nostro Paese. Oltre a quelli programmati, ulteriori accertamenti ispettivi sono stati effettuati nell’ambito di istruttorie urgenti avviate dall’Autorità ed hanno interessato enti pubblici, aziende sanitarie, società che commercializzano banche dati. Nel corso del semestre, inoltre – precisa la nota – sono stati avviati 299 procedimenti sanzionatori, in prevalenza per omessa informativa e trattamento illecito di dati, e, per la prima volta, è stata contestata una sanzione a una società telefonica per non aver tempestivamente segnalato al Garante e omesso di segnalare agli utenti, una violazione della sicurezza dei dati personali (data breach), venendo così meno all’obbligo di comunicazione imposto dalla recente normativa”.