Un italiano su due (il 51%) teme che i propri dati sensibili in ambito finanziario possano cadere nelle mani sbagliate. Lo rivela una ricerca commissionata da Google e realizzata da YouGov, i cui risultati sono stati resi pubblici oggi in vista del Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in rete che ricorre il 5 febbraio.
Secondo il sondaggio, il 14% della popolazione italiana si preoccupa anche per la sicurezza delle informazioni di carattere personale, come per esempio l’indirizzo di casa, mentre il 13% teme il furto di ricordi personali come le foto. Il 5% dichiara di avere remore rispetto alle email inviate ai colleghi e per la riservatezza della cronologia dei siti visitati. Il 54% degli intervistati avrebbe inoltre ricevuto e-mail di phishing, e se il 15% della popolazione dichiara di aver subito attacchi sul Pc (virus e malware) che hanno portato al furto o alla manipolazione di dati, il 13% del campione ha sperimentato accessi non autorizzati sui propri profili social o sugli account di posta elettronica. Secondo YouGov, l’8% degli italiani è stato vittima di tentativi di truffa.
Nel complesso, nel nostro Paese la consapevolezza dell’importanza di proteggere i dati personali sta crescendo, ma ci sono ancora margini di miglioramento: circa la metà del campione usa password specifiche per ciascuno dei servizi online, il 38% degli intervistati dichiara di utilizzare la stessa password per diversi servizi online o addirittura per effettuare tutti gli accessi. Quando si tratta di aggiornare le credenziali di accesso, circa un terzo degli intervistati (32%) cambia le proprie password ogni sei/12 mesi, il 27% ogni due/cinque mesi. Solo il 21% le cambia con frequenza mensile, e il 14% addirittura mai.
Situazione in chiaroscuro anche quando si tratta di impostare un secondo livello di protezione per accedere ai propri servizi online: un intervistato su quattro non ha mai utilizzato la verifica in due passaggi, mentre il 43% l’ha impostata solo su alcuni account. Le cose non vanno meglio per quanto riguarda la mail di recupero, visto che più della metà degli intervistati non l’ha impostata o l’ha impostata solo per alcuni servizi.
Rispetto all’aggiornamento del vostro browser, se il 32% degli intervistati afferma di farlo una o più volte in un mese, il 19% ci pensa una volta o meno di una volta ogni sei mesi. Il 19% dichiara invece di non farlo mai.