RICERCA E INNOVAZIONE

Profumo lancia Horizon 2020 Italia

L’Italia è il primo paese europeo a dotarsi di un programma quadro nazionale su ricerca e innovazione in linea con la Ue. Il ministro: “Uno strumento efficace di programmazione e di reperimento delle risorse”

Pubblicato il 19 Mar 2013

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Una base per una programmazione settennale su ricerca e innovazione, un metodo che superi frammentazione e duplicazione nei progetti per un impiego efficace ed efficiente delle risorse. Sono i punti principali del documento finale Horizon 2020 Italia, presentato oggi alla presenza del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo e di John Bell, capo di Gabinetto del Commissario alla Ricerca, Innovazione e Scienza Maire Geoghegan-Quinn. Il documento – di circa un centinaio di pagine, risultato della consultazione pubblica condotta dal Miur dall’11 ottobre al 16 novembre 2012 che ha coinvolto circa 6mila cittadini – rende l’Italia l’unico Paese dotato di una base per un Programma Quadro nazionale su ricerca e innovazione allineato con l’Europa.

Sono principalmente quattro, collegate tra di loro per produrre un effetto positivo a cascata, le azioni contenute nel documento: favorire l’incontro tra la domanda di ricerca e innovazione espressa dai cittadini, con l’offerta da parte di università e imprese; mettere a punto un metodo di programmazione che possa incrementare l’efficacia e l’efficienza degli investimenti su ricerca e innovazione; aumentare l’attrattività del sistema per una maggiore mobilità dei ricercatori in entrata ed in uscita; intercettare quote crescenti di risorse europee.

Horizon 2020 Italia si rivolge principalmente a tutti gli interlocutori che agiscono nel mondo della ricerca e dell’innovazione, sia pubblici che privati, con l`obiettivo di evidenziare luci ed ombre nel sistema italiano ed europeo della ricerca e di individuare soluzioni realistiche, in una fase in cui un incremento della spesa pubblica non appare programmabile.
L’obiettivo della nuova strategia generale per il sistema della ricerca non è solo quello di accedere con maggiore efficacia alle risorse finanziarie che la Commissione Europea mette a disposizione, ma anche quello di aprire il nostro sistema agli stimoli ed agli incentivi della competizione internazionale. La composizione di tale quadro passa attraverso un equilibrio virtuoso tra competenze dei diversi livelli di governo delle politiche di ricerca e innovazione, tra Commissione Europea, Governo nazionale e amministrazioni regionali.

HIT2020 – ha spiegato Profumo – è un documento di visione ampia, a cui è stato deciso di affidare il triplice compito di rendere espliciti gli intenti strategici che si sono formati in questo anno e mezzo di lavoro, di consegnare al prossimo Governo un rendiconto strutturato dell`azione svolta e, soprattutto, di avviare un ampio dibattito nel Paese, tra i portatori di interesse diretti, ma anche tra l`insieme ampio di coloro che giustamente pretendono rendicontabilità sociale anche dagli investimenti in ricerca e innovazione”.

Horizon 2020 Italia – ha detto ancora il ministro dell’Istuzione – risponde esattamente a questo obiettivo. Il mio augurio è che lo stimolo, anche metodologico, contenuto in questo documento inneschi una profonda rivisitazione, da affidare al Parlamento, degli strumenti, dell’impostazione e delle modalità di ascolto con cui verrà redatto il prossimo Piano Nazionale della Ricerca. E’ infatti indifferibile la necessità di dotarsi di strumenti di programmazione più attenti allo scenario di riferimento europeo, alla situazione fattuale dell`industria nazionale e alle reali potenzialità del sistema pubblico della ricerca, collegando in modo inscindibile le scelte strategiche con la capacità finanziaria di sostenerle”, ha concluso Profumo.

Finalità del documento è quella di avviare subito, ed alimentare nel tempo, un ciclo virtuoso nel quale scuola e università svolgano il ruolo di formazione delle “comunità intelligenti” capaci di esprimere i bisogni reali dei cittadini, quelli che l’Europa definisce i Major Societal Challenges. Le espressioni democratiche dei cittadini, a livello locale (nelle amministrazioni regionali), nazionale (attraverso il Parlamento ed il Governo), e sovranazionale (nel Parlamento Europeo e nella Commissione Europea), devono quindi dimostrarsi capaci d’interpretare i bisogni espressi dalla società e tradurli in domanda di ricerca, nella forma di programmi e bandi.

Da parte loro, i sistemi di ricerca e innovazione pubblici (prevalentemente orientato alla conoscenza) e privati (prevalentemente orientato alle tecnologie) devono saper interagire efficacemente per rispondere a questa domanda con l’offerta di progetti e programmi di ricerca.

Nel testo si evidenzia come l’incontro tra domanda, offerta ed efficacia nella ricerca e nell’innovazione, produce ricadute economiche e sociali proficue che vanno a beneficio dei cittadini e delle istituzioni.
L’immediata conseguenza è la crescita della “qualità” della domanda e una predisposizione maggiore di investimenti da parte dei cittadini.

Il documento sottolinea come la programmazione e il metodo possano portare ad un aumento del 50% delle risorse a disposizione e innescare così un ciclo virtuoso ed un effetto moltiplicatore.

Parte integrante di questo impegno per la ricerca è la nascita del nuovo portale web del Miur ResearchItaly sviluppato dal Consorzio Cineca, con l’obiettivo di fotografare, supportare e promuovere la ricerca italiana d’eccellenza. E` disponibile, in italiano ed in inglese, all’indirizzo www.researchitaly.it. È rivolto non solo ai ricercatori, ma anche agli studenti e ai cittadini con l’obiettivo di mettere in rete sinergie differenti, ma utili per accrescere il sistema di ricerca italiano.

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