STRATEGIE

“Progettiamo il rilancio”, 5G e rete unica Tlc nella ricetta per la ripartenza

Agli Stati Generali il progetto per superare l’emergenza pandemia. Recepiti molti punti del piano Colao. Nove i pilastri, innovazione digitale in primo piano: nuova spinta a Industria 4.0 e sprint ai pagamenti cashless

Pubblicato il 15 Giu 2020

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Nove pilastri declinati in 54 programmi di intervento: è il piano “Progettiamo il rilancio”, attorno al quale proprio oggi il governo guidato da Giuseppe Conte apre il confronto con tutti gli stakeholders, dalle amministrazioni locali alle aziende agli esperti dei vari settori, durante gli Stati generali in corso a Roma nella cornice di Villa Pamphilj. Il programma che il Governo mette sul tavolo ricalca per diversi punti le proposte avanzate nei giorni scorsi dalla task force guidata dall’ex ceo di Vodafone Vittorio Colao, e contiene diverse proposte indirizzate con decisione verso l’innovazione e la digitalizzazione. 

Volendone sottolineare le più evidenti emergono la spinta verso il 5G e la rete unica delle Tlc come infrastrutture abilitanti per la modernizzazione del Paese, un rinnovato impegno sull’industria 4.0 con il varo di un nuovo piano che rinforza quello già in essere, con il passaggio al cosiddetto “Piano Impresa 4.0 plus”, e una spinta decisa in favore della diffusione dei pagamenti digitali. 

Più in generale, le nove missioni individuate dal piano sono la digitalizzazione del Paese, le infrastrutture, il green new deal, la parte che riguarda imprese e lavoro e le filiere produttive, poi la pubblica amministrazione, la formazione e la ricerca, le iniziative per rendere l’Italia più equa e inclusiva e quelle per rinnovare l’ordinamento giuridico. 

Per agire su questi nuovi punti il governo propone complessivamente sette riforme: quella che modificherà il codice civile, quella che mira allo “Stato veloce”, quella che modificherà il diritto societario, un nuovo codice dello sport, la riforma della giustizia, l’intervento sul sistema fiscale anche con l’obiettivo di inasprire la lotta all’evasione, e quello che consentirà nuove procedure per l’amministrazione straordinaria nel campo delle grandi imprese. 

Cinque le filiere individuare dal governo per essere valorizzate: il turismo, l’automotive, quella del patrimonio artistico e culturale, poi l’agroalimentare e la pesca e la siderurgia. Il piano prevede inoltre, anche grazie ai fondi che arriveranno dall’Europa con il recovery fund, il “Sure” ed eventualmente il Mes per la Sanità, 200 miliardi di investimenti in infrastrutture, che riguarderanno tra l’altro 13 direttrici ferroviarie e 39 opere stradali prioritarie. 

Passando ad analizzare il “pilastro” che prevede la digitalizzazione del paese, è organizzato cinque azioni prioritarie: nel capitolo “connettere tutti” rientra la realizzazione di una rete unica nazionale in fibra ottica e dell’infrastruttura mobile 5G. Gli altri punti fondanti sono il rafforzamento delle iniziative per la cybersecurity, investimenti e progetti mirati principalmente allintelligenza artificiale, alla robotica e ai servizi cloud. Nuova linfa verrà inoltre destinata al “piano cashless”, che mira  inventive i pagamenti digitali. Previsti inoltre voucher per cittadini e imprese con l’obiettivo di lasciarsi definitivamente alle spalle il problema del digital divide, realizzando una rete unica per le “aree bianche” e portando le connessioni internet ad alta velocità anche nelle zone rurali e più difficilmente raggiungibili della penisola, agevolando così le iniziative degli imprenditori rivolte all’agricoltura 4.0.

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