Multati ma recidivi: la società Estesa, tramite il sito truffaldino www.programmi-italia.net, continua a chiedere soldi non dovuti ai consumatori nel tentativo di frodarli.
A denunciarlo in data odierna all’Antitrust è Cittadinanzattiva che ha ricevuto decine di segnalazioni da parte dei cittadini in seguito a pratiche commerciali scorrette messe in atto dalla società Estesa Limited.
In particolare la citata società, la cui sede legale è alle Seychelles, tramite il portale www.italia-programmi.net reitera gli stessi comportamenti commerciali scorretti per i quali è già stata sanzionata giorni fa dall’Antitrust e, come se non bastasse, minaccia i consumatori che hanno già inoltrato formale contestazione delle fatture ricevute.
A fronte di simili comportamenti, Cittadinanzattiva invita i cittadini a non tener conto delle richieste e quindi a non pagare, ma ad inviare una segnalazione online all’Antitrust (http://www.agcm.it/invia-segnalazione-online.html#wrapper) oltre che per conoscenza anche all’Associazione (mail: pit.servizi@cittadinanzattiva.it).
Cittadinanzattiva chiede all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che vi sia una ferma vigilanza in merito all’effettiva applicazione della sanzione e che siano messe in atto tutte le misure necessarie affinché la società rimuova i comportamenti lesivi dei diritti dei consumatori. Da parte sua, Cittadinanzattiva, a seguito delle segnalazioni ricevute, ha allo studio azioni legali per la tutela dei diritti dei cittadini incappati nella truffa.
Offrivano la possibilità di scaricare software gratuitamente dal proprio sito, ma agli utenti veniva poi comunicato online che, avendo usufruito di tali servizi, risultavano aver sottoscritto un contratto biennale con richiesta di versamento di 96 euro l’anno.
Il 17 novembre scorso la procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale nei confronti dei responsabili della società "Estesa Limited", al quale è riconducibile il sito in questione, "Italia-programmi.net", registrato alle Seychelles, configurando la tentata truffa, dietro l’emissione del messaggio ingannevole.
Gli accertamenti, per il momento contro ignoti, sono partiti sulla base di una decina di denunce e di almeno 4mila segnalazioni arrivate al Garante della concorrenza e del mercato, che aveva già aperto un’indagine nei mesi scorsi.
Le indagini sono state delegate dal procuratore aggiunto Nello Rossi ai sostituti Maria Teresa Gregori e Nicola Maiorano, del pool reati informatici. Sulla vicenda si sono mosse, nei mesi scorsi, anche le associazioni di consumatori ottenendo dal Garante una dichiarazione di "pratica scorretta" ed una successiva intimazione a pubblicizzare correttamente le condizioni di scarico dei programmi online.
Cosa che, da qualche tempo, si sta verificando. Secondo gli inquirenti, l’ammontare della somma ottenuta precedentemente in modo illecito sarebbe di circa 100mila euro. Gli accertamenti puntano ora ad identificare i titolari del conto corrente, aperto in un istituto bancario di Cipro, sul quale sono finiti i soldi di chi, a fronte delle intimazioni di "Estesa limited", ha pagato.