I dossier

Prominence e piracy shield, Anitec-Assinform e Assoprovider contro le delibere Agcom



Indirizzo copiato

L’associazione Ict di Confindustria boccia il provvedimento sui servizi audiovisivi: “Penalizzati i produttori di dispositivi, sottovalutata la complessità tecnologica che caratterizza i prodotti digitali”. E sul piracy shield l’associazione dei provider presenta un esposto alla Corte dei Conti per accertare la sussistenza di un danno erariale

Pubblicato il 23 ott 2024



agcom-151104152409

Anitec-Assinform ha espresso la sua “forte preoccupazione per l’adozione delle nuove Linee guida Agcom in materia di ‘prominence’ dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale, pubblicate con la Delibera n. 390/24/Cons”.

L’Associazione di Confindustria che raggruppa le imprese Ict in Italia ritiene infatti che il provvedimento “imponga requisiti che penalizzano i produttori di dispositivi (quali Tv, ricevitori digitali, smartphones, tablet, Pc, …) e i fornitori di interfacce utente”.

Anche Assoprovider, associazione indipendente di aziende che svolgono l’attività di Internet service provider, si è scagliata contro l’azione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), presentando un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti di Roma riguardante il sistema Piracy shield adottato dall’autorità.

Anitec-Assinform contro la delibera Agcom sulla “prominence” dei servizi audiovideo

Pur riconoscendo l’importanza di garantire pluralismo e piena accessibilità ai servizi di pubblico interesse, si legge nella nota di Anitec-Assinform, l’Associazione ritiene che il provvedimento sottovaluti la complessità tecnologica che oggi caratterizza i prodotti digitali e che ecceda rispetto alle previsioni del legislatore, sia in termini di perimetro dei dispositivi inclusi nell’ambito di applicazione, sia in termini di oneri economici e organizzativi richiesti alle imprese.

“L’Associazione ritiene che la moltiplicazione sulle interfacce utente dei punti di accesso all’offerta dei fornitori di servizi di interesse generale imponga la realizzazione di prodotti per il mercato nazionale invasivo, oneroso e complesso da gestire per i produttori e non raggiunga l’obiettivo di offrire agli utenti uno strumento di orientamento semplice ed equilibrato per la scelta dei contenuti”, si legge nella nota. “Il testo approvato dall’Autorità, creando un regime normativo stringente, rischia di determinare una ulteriore frammentazione del mercato europeo e di porre barriere all’ingresso sul mercato nazionale, con effetti negativi sul pluralismo dell’offerta commerciale di apparati e sul costo dei prodotti destinati al nostro Paese a danno dei consumatori”.

Rischio di penalizzazione per l’Italia sul mercato unico

“Esprimiamo forte preoccupazione per il nuovo quadro normativo in materia di prominence definito dalle linee guida Agcom recentemente adottate. Riteniamo, infatti, che le nuove previsioni introdotte possano penalizzare lo sviluppo e l’innovazione, imponendo costi elevati e soluzioni tecniche per il solo mercato italiano, determinando un’ulteriore frammentazione del mercato unico digitale. Siamo convinti che sia necessario assicurare un equilibrio tra la tutela degli interessi generali e la promozione di un ecosistema digitale competitivo e attrattivo per le imprese. Anche per questo, con spirito di collaborazione, abbiamo avanzato proposte per garantire il pluralismo e l’accessibilità dei servizi di interesse generale e, nel contempo, tutelare lo sviluppo del mercato. Confermiamo, pertanto, il nostro impegno a lavorare in questa direzione per far sì che le normative sostengano l’innovazione nel settore a beneficio di tutti i cittadini”, ha dichiarato Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform.

Privacy shield, Assoprovider teme il danno erariale e chiede una revisione

Per quanto riguarda l’esposto presentato da Assoprovider, l’associazione chiede di accertare la sussistenza di un eventuale danno erariale e la congruità dell’azione dell’Agcom nella gestione delle risorse economiche relative al Piracy shield.

“Chiediamo trasparenza e responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche e nella gestione di un sistema che impatta significativamente sulla rete internet italiana”, ha affermato il presidente di Assoprovider, Giovanbattista Frontera.

L’associazione ribadisce di essere stata l’unica a opporsi tempestivamente all’implementazione del Piracy shield, nonostante le sue preoccupazioni siano rimaste inascoltate. I rischi anticipati si sono concretizzati con l’incidente del 19 ottobre 2024, quando il sistema ha erroneamente bloccato l’accesso a Google Drive.

Assoprovider rileva che solo ora la politica e gli stakeholder sembrano prestare attenzione alle criticità segnalate. L’associazione chiede una revisione approfondita del sistema Piracy shield e maggiori garanzie per prevenire errori futuri.

Con questo esposto, si legge nella nota dell’associazione, “Assoprovider prosegue la sua azione di tutela degli interessi del settore e dei cittadini, riservandosi di intraprendere ulteriori azioni legali su eventuali profili amministrativi e penali della questione”.

Articoli correlati

Articolo 1 di 5