SCENARI

Pubblicità online, con il Gdpr più potere in mano a Google e Facebook

I costi di adeguamento al regolamento Ue determinano l’abbandono del campo da parte delle centinaia di aziende specializzate nella profilazione dell’utente. Rischio di oligopolio nel settore advertising

Pubblicato il 23 Ago 2018

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Pubblicità online, più potere nelle mani di Google e Facebook con il Gdpr. I costi di adeguamento al nuovo regolamento europeo sulla protezione dati potrebbero spingere la galassia di aziende minori che si occupano di tracciamento dati e profilazione utenti ad abbandonare il mercato europeo dell’advertising. Un mercato che globalmente vale circa 200 miliardi di dollari.

Le nuove norme introdotte a maggio stabiliscono tra le altre cose che i siti richiedano il consenso all’uso dei dati personali. Una misura che impatta l’attività di centinaia di aziende specializzate nella raccolta di dati mirata alla costruzione di profili altamente dettagliati e specifici. In questo senso il Gdpr, scrive Reuters, rappresenta una sfida per questo tipo di ecosistema le cui società però, abbandonando il mercato europeo, rischiano di concedere ulteriore spazio ai giganti del web, in primis Google e Facebook, dotate di platee enormi di utenti più propensi a rilasciare il consenso. In questo senso i grandi gruppi si troveranno ad accumulare e analizzare grandi quantità di dati “puliti”, conformi cioè al Gdpr, pronti per essere acquisiti dagli inserzionisti pubblicitari.

“È una sfida per l’intero ecosistema digitale”, ha detto Mark Read che guida una della più grandi agenzie pubblicitarie mondiali, WPP. “Se i consumatori si sentiranno al sicuro questo potrà rappresentare un grande vantaggio per i clienti e per noi”.

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