“Presenteremo la proposta di riforme al Parlamento” e “troveremo il modo per consultare anche la Rete”. Così il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, parlando in conferenza stampa al termine della due giorni del governo Letta nell’abbazia di Spineto (Siena), ha spiegato quali saranno i primi passi per giungere all’iter di riforme costituzionali che prevede la coesistenza di una Convenzione parlamentare e di una Commissione di esperti.
Quagliariello ha sottolineato la necessità di portare il dibattito sulle riforme costituzionali “in una zona protetta rispetto alle tensioni politiche” e di accompagnare questo processo “con una consultazione pubblica che utilizzi anche il web”.
Il ministro ha poi osservato che “si è messo a punto un percorso molto più parlamentare di proposta di Convenzione così come era emersa dal lavoro dei saggi. In questo modo aderisce molto di più all’attuale articolo 138 della Costituzione. La sola commissione di esperti avrebbe avuto poteri simili alla commissione Balladur (quella che ha avuto il compito di ridisegnare il sistema delle autonomie in Francia, ndr)”.
“Con la soluzione adottata – ha proseguito – gli esperti fornirebbero dei consigli che il governo immetterebbe eventualmente nel lavoro della Convenzione vera e propria formata dalle due commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Questa soluzione – aggiunge il ministro – aderisce ai tre obiettivi di fondo che la commissione dei saggi si poneva: cercare di portare questo dibattito in un’area più protetta rispetto alle tensioni politiche della quotidianità; creare dei collegamenti con il mondo esterno ai palazzi istituzionali, e a questo proposito devo dire che si è deciso di accompagnare il lavoro con una consultazione pubblica utilizzando la rete; cercare di abbreviare il più possibile i tempi”.
Quagliariello ha infine indicato la tempistica: “Questa è una proposta che il governo affida al parlamento. Credo che in una decina di giorni ci sarà un dibattito parlamentare che potrebbe concludersi con una mozione che recepisce questi contenuti e dà il via al processo di revisione costituzionale”.