KASPERSKY LAB

Quasi un miliardo di attacchi online bloccati nel 2011

Kaspersky Lab: aumentato del 63% il numero di aggressioni Web. Le infezioni “invisibili” sono le più diffuse e i social network sono più a rischio dei siti per adulti

Pubblicato il 14 Mar 2012

eugene-kaspersky-120131141007

Le problematiche relative alla sicurezza Internet sono in continuo aumento. Il numero di attacchi sul Web è cresciuto notevolmente nel 2011 rispetto all’anno precedente, registrando un incremento pari al 63%. Nel 2010 Kaspersky Lab ha bloccato 580.371.937 attacchi Internet, mentre nel 2011 questa cifra ha raggiunto quasi il miliardo (946.393.693). Nel 2011, Kaspersky Lab ha respinto ogni giorno circa 2,6 milioni di attacchi Internet. I cyber criminali hanno utilizzato 4 milioni di domini per effettuare 946.393.693 attacchi, distribuendo i malware in più di 198 paesi nel mondo.

Le infezioni non visibili sono le più diffuse
Il metodo utilizzato più frequentemente per colpire i browser è noto come “exploit pack” ed è usato dai cyber criminali per creare falsi siti web o manipolare siti già esistenti. Questi servono per inserire malware sui computer degli utenti per reindirizzarli ad altri siti web nocivi (attacchi drive-by). Nel 2011, Adobe Reader è stato il programma utilizzato più frequentemente per queste attività (35%), mentre un ulteriore 25% di attacchi era basato sulle vulnerabilità presenti nelle Virtual Machine Java. L’11% di attacchi sfruttava i componenti del sistema Windows, mentre Internet Explorer (4%) è stato il browser più utilizzato in assoluto.

I social network sono più pericolosi dei siti per adulti
I cyber criminali sfruttano sempre di più il fatto che le persone trascorrono gran parte del proprio tempo sui social network come Facebook. Gli hacker inseriscono link su Facebook e siti simili, con lo scopo di attirare gli utenti su siti nocivi. Secondo le statistiche fornite da Kaspersky Lab, tra i link nocivi presenti in Rete, almeno uno su cinque si trova sui social network. Così come è emerso dai risultati della ricerca, lo spam sui social network ha avuto una vera e propria esplosione nel 2011, con il 21% dei link nocivi che è stato individuato dagli esperti di Kaspersky Lab proprio su questi (Facebook e il suo clone russo, VKontakte, in testa alla classifica).

Prestare attenzione quando si accede a siti come YouTube e simili
YouTube è il sito che in cui sono presenti il maggior numero di link nocivi, con un dato pari al 31% di rilevamenti dannosi (quasi uno su tre). I motori di ricerca rimangono ancora il principale canale di distribuzione per questi link, con il 22% di questi che si sta diffondendo attraverso ricerche su Google.

Lo spam sta diventando sempre più pericoloso
Grazie alla disattivazione delle maggiori botnet, il volume di spam nel 2011 si è notevolmente ridotto. Questo, comunque, non significa che la situazione sia risolta. Mentre il volume di spam sta diminuendo, il numero di email che contengono allegati o link nocivi è in crescita. Inoltre, gli attacchi di phishing stanno diventando sempre più professionali e mirati. La guerra contro le botnet sta dando i suoi frutti: lo spam è stato ridotto dell’80% circa nel traffico totale email e questa tendenza, iniziata nel 2009, continuerà anche nei prossimi anni. Anche la percentuale di email di phishing sta diminuendo. Nel 2011, gli esperti di Kaspersky Lab hanno identificato solo lo 0,02% di email di phishing rispetto al totale, con una riduzione pari a 15 volte. Il problema dello spam, comunque, non è del tutto risolto. Sempre più le email contengono infatti file allegati e link nocivi, con un aumento del 70% di questi messaggi rispetto al 2011.

Lo spam sta diventando sempre più pericoloso
Anche se il volume di spam si è ridotto nel 2011, i messaggi stanno diventando sempre più pericolosi. Le email di spam che contengono allegati o link nocivi, sono pari al 3,8% del traffico email totale. In questi casi, i cyber criminali inducono le loro potenziali vittime ad aprire gli allegati o a cliccare sui link presenti nel corpo della mail. Per fare questo, nel 2011 gli spammer hanno utilizzato espedienti già noti, come il metodo di mascherare i propri messaggi con comunicazioni bancarie ufficiali o contenuti che stimolano la curiosità degli utenti, come video o immagini di personaggi famosi.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati