PRIVACY

Raccolta dati WhatsApp, Facebook annuncia lo stop in Europa

La decisione dopo le critiche dei Garanti Privacy sullo sharing di informazioni personali a scopi pubblicitari. Lo scambio ora avverrà solo per motivi amministrativi

Pubblicato il 16 Nov 2016

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Facebook sospende la raccolta dati a scopi pubblicitari degli utenti di WhatsApp. Lo scrive oggi il Financial Times, ricordando come nell’occhio del ciclone a fine agosto fosse finita la nuova policy sul trattamento dati di WhatsApp che implicava condivisione dei dati personali dei suoi utenti con il social network, previo consenso.

Dati personali, fra cui il numero di telefono, che senza esplicito dissenso sarebbero passati da WhatsApp a Facebook a scopi pubblicitari, per messaggi promozionali profilati e più mirati sulla bacheca degli utenti del social network.

Agli utenti WhatsApp è stato notificato il cambiamento di policy e sono stati dati 30 giorni di tempo per attivare o disattivare la funzione. Il mese scorso in una lettera aperta indirizzata a WhatsApp, 28 autorità per la protezione dei dati dell’Ue avevano pesantemente criticato la pratica di raccolta dati, chiedendo di sospendere la condivisione dei dati fino a quando la questione non fosse risolta la questione dal punto di vista legale.

“Siamo lieti che Facebook abbia preso la decisione di mettere in pausa lo la raccolta dati di WhatsApp per pubblicità o per scopi di miglioramento del prodotto – ha commentato Elizabeth Denham, Garante Privacy britannico – C’erano forti preoccupazioni che i consumatori non fossero adeguatamente protetti e le indagini effettuate dal Garante hanno rafforzato questa convinzione. Continuo a credere che agli utenti siano state date sufficienti informazioni su ciò che Facebook fa fare con le loro informazioni così come non credo che WhatsApp abbia mai ottenuto un valido consenso da parte degli utenti a condividere le informazioni”.

La sospensione è stata confermata dall’Autorità per la Privaci irlandese. Facebook ha però spiegato che i due servizi continueranno a condividere i dati degli utenti di back-end per motivi amministrativi e per contrastare lo spam.

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