Cresciute del 30% nell'ultimo anno le quantità di rifuti
elettronici raccolte dal consorzio Ecolight, che presenta oggi il
primo rapporto sociale. La raccolta di Ecolight "ha superato
le 23mila tonnellate, affermandosi sempre più come punto di
riferimento per il raggruppamento R4", ovvero il
raggruppamento che comprende i piccoli elettrodomestici,
elettronica di consumo, computer e cellulari.
"Sono quegli oggetti che fanno parte della nostra realtà
quotidiana e non sempre vengono percepiti come dei rifiuti speciali
che devono seguire un preciso percorso di raccolta e
recupero", dice il direttore generale di Ecolight, Giancarlo
Dezio.
E, nonostante la crescita, secondo quanto rilevato da Ecolight, la
raccolta dei Raee risulta ancora difficoltosa: accanto alla
possibilità di conferirli alle isole ecologiche dei Comuni, da
poco più di un anno anche i negozi sono stati coinvolti. Al
momento dell'acquisto di un prodotto elettronico nuovo, è
possibile consegnare gratuitamente al rivenditore il proprio
elettrodomestico vecchio di eguale funzionalità.
"Il sistema dell'Uno contro Uno – avverte il consorzio –
però è partito a rilento: nel primo anno attraverso questo
circuito sono state intercettate circa 10mila tonnellate".
"Un inizio sul quale ha pesato molto – dice Dezio – la scarsa
informazione dei cittadini e la scarsa disponibilità dei centri di
raccolta nei confronti dei negozi a ricevere i rifiuti elettronici
raccolti da questo canale".
Il sistema Raee, insomma, in Italia può e deve crescere ancora. La
normativa europea, in fase di discussione, introduce standard più
rigorosi e obiettivi elevati. "È però necessario che alla
base siano poste regole chiare e condivise affinché tutti i
soggetti interessati possano essere messi nelle condizioni di
operare al meglio e nel rispetto dei medesimi obblighi",
sottolinea il consorzio.