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Radio digitale su smartphone, Anitec-Assinform: “Italia a rischio sanzioni”

Appoggio dell’associazione dell’Ict e Aires all’emendamento che rinvia lo sbarco del Dab sui terminali mobili: “In contrasto con il codice Ue delle comunicazioni elettroniche”. Confronto aperto con Confindustria Radio Tv

Pubblicato il 07 Feb 2020

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Radio digitale sullo smartphone, è scontro fra associazioni industriali. In surplace lo sbarco sui telefonini del Dab, il nuovo standard per la diffusione dei programmi radiofonici. Ma il debutto va rimandato, secondo Anitec-Assinform, perché una sua immediata attuazione rischia di “esporre il nostro Paese a un esplicito contrasto con il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, oltre ad esporre il comparto al rischio di sanzioni”. Positivo dunque l’emendamento al Milleproroghe, firmato Alessia Rotta (Pd), perché chiarisce un dubbio interpretativo “generatosi in sede di conversione del DL Sblocca Cantieri” senza mettere in discussione “in alcun modo – fa sapere l’associazione – il sostegno all’innovazione tecnologica, che da sempre costituisce la nostra mission”.

Rinvio Dab, l’appoggio di Aires

Sulla stessa linea Aires, associazione della filiera distributiva dell’elettronica di consumo. “Giusto e ragionevole – dice il dg Davide Rossi – risolvere il dubbio interpretativo relativo all’obbligo per i produttori di includere negli apparati di telefonia la tecnologia Dab” perché “il mercato unico dell’Unione e quello del nostro Paese necessitano di un organico contesto normativo, chiaro e non suscettibile di interpretazioni”. Il decreto-legge Milleproroghe, secondo Aires, “un utile strumento per assicurare che produttori e distributori non si trovino nella difficile posizione di modificare i propri business plan per un periodo di 11 mesi”.

Secondo Anitec-Assinform il codice europeo delle comunicazioni, che dovrà essere recepito dal nostro Paese entro il prossimo dicembre, esenta esplicitamente – articolo 113, par.2 – gli smartphone dall’obbligo di supportare la tecnologia Dab, insieme ad altre specifiche “ragionevoli esclusioni – spiega Anitec-Assinform – che peraltro ad oggi non trovano ancora riscontro applicativo nella normativa italiana”.

“L’emendamento è un doveroso contributo alla chiarezza normativa e all’armonizzazione degli ordinamenti nazionali nel pieno rispetto del perimetro delle norme europee – dice Marco Hannappel vp Anitec-Assinform con delega all’elettronica di Consumo – per poter operare in un sistema di mercato unico favorendo, al contempo, il pieno e armonico sviluppo dell’innovazione digitale nel totale rispetto delle normative europee e la salvaguardia dei livelli occupazionali del comparto.”

Confindustria Radio TV: “Nessun rinvio”

Contraria al rinvio Confindustria Radio Tv secondo cui “l’emendamento sarebbe una scelta ingiusta e illogica, contraria all’innovazione. Andrebbe, inoltre, nella direzione opposta agli impegni assunti del Governo per lo sviluppo della digitalizzazione, anche nel rispetto delle direttive e alle migliori e più convenienti pratiche europee”.
Dunque l’emendamento, attualmente accantonato, “deve essere ritirato”. Per questo Confindustria chiede al ministro dello Sviluppo Economico, governo e Parlamento di confermare “quanto già deciso con la legge 32/2019 (ex decreto sblocca cantieri), sulla cui base sono stati programmati investimenti e interventi e attività organizzative, tecniche e produttive delle imprese per la digitalizzazione della radio e per un corretto orientamento dei consumatori. Digitalizzazione non può essere solo uno slogan”.

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