Radio Dimensione suono rinnova la propria infrastruttura It e si affida ad Aruba, società specializzata nei servizi di web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, scegliendo soluzioni Cloud “personalizzate”.
“RDS ha scelto di affidarsi totalmente ad Aruba sia per l’affidabilità delle soluzioni tecnologiche sia per le competenze tecniche del suo personale – si legge in una nota di Aruba – che ha sviluppato un’infrastruttura web tale da rendere sempre più fruibili i servizi legati alle iniziative di interazione col proprio pubblico e in grado di sostenere in modo dinamico la crescita del business e del traffico. Grazie all’implementazione di soluzioni basate su Cloud, l’emittente, che ora ha all’attivo oltre 100 milioni di pagine visitate al mese, dispone di un’infrastruttura IT flessibile e scalabile sulla base delle reali esigenze e al tempo stesso in grado di assicurare il massimo livello di continuità operativa”.
“Grazie alla nuova infrastruttura Cloud siamo ora in grado di mettere a disposizione dei nostri ascoltatori una sempre maggiore offerta di servizi multimediali interattivi, dallo streaming ai podcast dei programmi radiofonici – afferma Emanuele Donati, Responsabile R&D, Web e Mobile di RDS – Si tratta di servizi che occupano un’elevata capacità elaborativa dei nostri sistemi con picchi di carico da gestire senza preavviso in momenti specifici. Aruba ha implementato una soluzione ibrida realizzata grazie al perfetto bilanciamento tra Cloud e apparati fisici, offrendo flessibilità, performance e sicurezza.”
“Siamo estremamente soddisfatti della collaborazione portata a termine con il gruppo RDS, avendo ottenuto ulteriore conferma di come il Cloud di Aruba fornisca la soluzione ottimale tagliandosi su misura delle esigenze del cliente – commenta Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba S.p.A. – Infatti la flessibilità della configurazione consente in maniera istantanea di aumentare le risorse in base all’aumento dei visitatori, così da assecondare i picchi di pubblico e permette di consumare solo quello che effettivamente serve in modalità pay per use.”