La miniera è sulla scrivania, in un cassetto o in tasca: 320 tonnellate d’oro e 7.200 d’argento che vengono utilizzate ogni anno in tutto il mondo per produrre pc, tablet, telefonini ed altre prelibatezze elettroniche . Metalli preziosi, per un valore pari a circa 21 miliardi di dollari destinati a diventare spazzatura, e-waste secondo il linguaggio degli esperti, con l’obsolescenza dell’hardware che li ospita. Il recupero viene fatto solo sul 15% della produzione e la massa di metalli preziosi finora abbandonata in discarica è fino a 40 volte più consistente della quantità che viene estratta annualmente. A sostenerlo sono gli scienziati e gli esperti provenienti da 12 Paesi che hanno partecipato la settimana scorsa ad Accra in Ghana ad un convegno sulla E-Waste, organizzato dalla United Nations University e dalla Global e-Sustainability Initiative.
L’oro e l’argento vengono usati nell’industria elettronica per l’eccellente conduttività termica ed elettrica ed il loro uso è in costante crescita, anche grazie al rapido diffondersi dei tablet, che dai 100 milioni di pezzi prodotti quest’anno, dovrebbero arrivare a 200 milioni nel 2014. Per quanto riguarda l’oro nei prodotti elettronici si è passati da un impiego di 197 tonnellate, pari al 5,3% della produzione nel 2001 alle 320 dello scorso anno, una quantità pari al 2,5% delle riserve auree degli Stati Uniti.
Nei dieci anni presi in considerazione, la produzione annuale di oro nel mondo è cresciuta del 15%, passando dalle 3.900 tonnellate del 2001 alle 4.500 del 2011, con un prezzo per oncia passato dai 300 ai 1500 dollari. Su fronte del riciclo nei Paesi in via di sviluppo si potrebbe arrivare, attraverso procedimenti non industriali, a recuperare fino al 90% del metallo prezioso, un obiettivo lontano perché al momento solo il 15% è il totale del metallo recuperato.