In Italia la raccolta di Raee, i rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche, è triplicata nell’ultimo anno.
E' quanto emerge dall'annuale Rapporto Raee in cui risulta
che nel 2009 sono state raccolte oltre 193 mila tonnellate di
rifiuti, contro le 65mila tonnellate dell'anno precedente.
“Siamo di fronte a risultati davvero lusinghieri, frutto del
lavoro sinergico tra i Comuni italiani, l'Anci e il Centro di
Coordinamento Rae- ha commentato Filippo Bernocchi, delegato Anci
ai rifiuti e all'energia-. Nei prossimi mesi dovrebbe
finalmente entrare in vigore il Decreto che consentirà di attuare
l’obbligo del ritiro dei Raee da parte dei distributori a fronte
dell’acquisto di un apparecchio nuovo (cosiddetto ritiro 'uno
contro uno') e permetterà di raggiungere l’obiettivo di 4
chilogrammi di Raee gestiti in media per abitante".
Proprio in merito a questo provvedimento Massimo Atelli, capo
ufficio legislativo del ministero dell'Ambiente, ha spiegato
che "il decreto attuativo per l'obbligo di ritiro di
rifiuti Raee da parte dei distributori, è in registrazione alla
Corte dei Conti. Ha finito il percorso e appena avrà il via libera
della Corte dei Conti finirà sulla Gazzetta Ufficiale". Anche
se non è possibile affermare con precisione quando la Corte dei
Conti potrà licenziare il provvedimento, secondo Atelli "la
pubblicazione in Gazzetta può arrivare entro il 20
maggio".
In media, si raccolgono 3,21 chili per abitante, anche se è ancora
forte il divario territoriale, che penalizza il Sud: in
Trentino-Alto Adige, per esempio, si totalizza 6,43 kg per abitante
di rifiuti raccolti, contro l'1,93 kg della Campania,
l'1,88 kg della Calabria, e addirittura, lo 0,82 kg della
Sicilia. Nonostante ciò in soli due anni di attività, il sistema
Raee ha raggiunto l’86,3% della popolazione italiana.
Da rafforzare, però, ha proseguito Bernocchi, “la rete dei
Centri di Raccolta comunali, considerato che, oggi, solo il 34% dei
comuni dispone di un Centro di Raccolta sul suo territorio”.
Consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga, “i
comuni sono pronti ad impegnarsi per veder crescere le percentuali
di raccolta nei prossimi anni, continuando a portare beneficio alle
popolazioni amministrate, sia in termini economici che in termini
ambientali”, ha concluso il delegato dell’Anci.
In testa alla raccolta ci sono tv e monitor(58mila tonnelate).
Probabilmente, spiega il rapporto, a causa del passaggio al
digitale terrestre di 5 regioni, e cioè Campania, Lazio,
Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e parte del Piemonte. A
seguire, ci sono i frigoriferi (57mila tonnellate), gli
elettrodomestici "bianchi" (come, lavatrici e
lavasciuga), con circa 47mila tonnellate raccolte.