RAPPORTO 2012

Raee in calo, colpa della crisi

I rifiuti elettrici ed elettronici in Italia scendono del 12% nel 2012. E la categoria tv e monitor, la più consistente, va giù del 9,22% dopo il passato boom di “rottamazioni” per il passaggio al digitale terrestre

Pubblicato il 19 Apr 2013

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Sono in calo, anche a causa della crisi, i Raee, rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici. In particolare, seppure “tv e monitor” continui ad essere la categoria di rifiuti elettronici con i maggiori volumi in termini di rifiuti, anche in questo caso è stato registrato un decremento, pari al 9,22% nel 2012 rispetto al 2011.

Lo attesta il “Rapporto Annuale 2012 sul Sistema di ritiro e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in Italia” (Raee), realizzato dal Centro di coordinamento Raee e presentato oggi a Milano.

Complessivamente dall’indagine emerge che, per la prima volta, c’è stata una diminuzione dei Raee raccolti, che passano da 260.090.413 kg del 2011 a 237.965.563 kg nel 2012. Le cause sono in parte imputabili, si spiega in un comunicato, alla crisi economica che ha penalizzato gli acquisti da parte delle famiglie, facendo crollare tutto quello che viene immesso sul mercato del 12%.

Nella classifica dei 5 raggruppamenti in cui vengono divisi i Raee, anche nel 2012 quello che riscontra i volumi maggiori è R3 (tv e monitor) con 76.501.315 kg, nonostante registri un -9,22% rispetto al 2011. La percentuale negativa è spiegata in parte dal fatto che, mentre negli scorsi anni il passaggio al digitale terrestre ha comportato una cospicua sostituzione di questi prodotti con un aumento importante di Raee appartenenti al raggruppamento R3, il 2012 ha segnato la conclusione di questa fase con conseguente calo nella raccolta di rifiuti di questo genere.

Seguono R1 (frigoriferi e apparecchiature refrigeranti), con -6,62%, e R2 (grandi elettrodomestici), con -12,74%. Al quarto posto R4 (piccoli elettrodomestici), con una flessione pari a -3,66% sull’anno precedente ma con un leggero aumento rispetto al 2011. L’unico raggruppamento che mantiene una crescita positiva è quello delle sorgenti luminose (R5) con 1.036.849 kg, il 7,72% in più rispetto ai 962.529 kg del 2011.

Analizzando la situazione dal punto di vista geografico il Centro segna un trend di crescita importante in controtendenza rispetto ai dati nazionali, anche se il Nord, nonostante il decremento in quasi tutte le Regioni, resta l’area più virtuosa d’Italia. Invece il Sud risulta, anche nel 2012, in difficoltà nel raggiungere gli obiettivi auspicati.

In tutte le Regioni del Nord, a parte la Valle d’Aosta, si registra un calo dei quantitativi ma con una raccolta pro capite al di sopra dei 4 kg/ab. Al Centro, escludendo l’Umbria che scende, si assiste a un aumento delle quantità di Raee gestiti, con un picco in Abruzzo di quasi il 29%. Sale anche la media pro capite, leggermente al di sotto di quella nazionale. L’area Sud e Isole, invece, continua a essere il fanalino di coda sia nella raccolta che nella media pro capite, a eccezione della Puglia, che registra un +15%, e del Molise con +11%.

Nella classifica delle Regioni, la Valle d’Aosta si conferma anche quest’anno la più virtuosa d’Italia con una media pro capite di ben 8,28 kg/ab., al passo con i migliori standard europei. È invece la Lombardia che raccoglie di più in assoluto con quasi 46 milioni di kg, nonostante il decremento del 9,12% rispetto al 2011. Vanta il primato nazionale anche per il numero di centri di conferimento con 833 centri di raccolta e 20 luoghi di raggruppamento (8,79 ogni 100.000 abitanti). Nel Centro la Toscana è la Regione più virtuosa, con 5,60 kg/ab. mentre nell’area Sud e Isole il primo posto se lo aggiudica la Sardegna, con 5,40 kg/ab.

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