decreto che dal 19 maggio consentirà al consumatore la consegna
gratuita dei Rifiuti elettronici (Raee) direttamente presso i
punti vendita all’atto dell’acquisto di una nuova
apparecchiatura elettrica o elettronica (Aee). A 30 mesi
dall’avvio del Sistema nazionale di gestione dei Raee il
provvedimento attua semplificazioni per i negozi, introduce
vantaggi per i consumatori e consente eccellenti potenzialità di
crescita e di sviluppo della raccolta di Raee in Italia.
Il decreto legislativo 151/2005, noto anche come “Decreto
Raee”, oltre a sancire la raccolta differenziata di tutte le
tipologie di Raee, aveva introdotto anche il principio del ritiro
“uno contro uno”, oggi diventato realtà con il decreto 65
dell’8 marzo 2010. Secondo tale principio, in occasione di un
nuovo acquisto di un’apparecchiatura elettrica od elettronica
destinata ad un nucleo domestico, “il distributore avrà
l’obbligo di ritirare gratuitamente l’apparecchiatura a fine
vita, purché sia equivalente alla prima, e di predisporne il
trasporto presso i centri di raccolta autorizzati”.
A partire dal prossimo 19 maggio, i distributori avranno 30
giorni per iscriversi nell’apposita sezione dell’Albo
nazionale gestori ambientali ed organizzare il ritiro; dal 18
giugno il consumatore potrà quindi conferire gratuitamente il
vecchio apparecchio elettronico anche presso il punto di vendita
(o al momento della consegna a domicilio), a fronte
dell’acquisto di un nuovo analogo prodotto. I distributori,
compresi coloro che effettuano televendite o vendite online, sono
tenuti ad informare i consumatori sulla gratuità del ritiro in
modo chiaro e di immediata percezione, avvalendosi anche di
avvisi ben leggibili situati nei punti vendita. I distributori
hanno inoltre l’obbligo di tenere uno schedario numerato
progressivamente che deve essere conservato per tre anni dalla
data dell’ultima registrazione.
In Europa, il ritiro “uno contro uno” è ormai una realtà
ben funzionante. Un esempio di successo è rappresentato dalla
Francia, dove i flussi di Raee generati attraverso il canale
della distribuzione rappresentano il 30% dei flussi totali. In
Italia si stima che i punti vendita coinvolti dalla norma saranno
alcune decine di migliaia. Con l’avvio dell’uno contro uno,
la raccolta e il riciclo degli apparecchi elettrici ed
elettronici in Italia avranno un enorme margine di crescita e di
sviluppo, soprattutto per quanto concerne il raggruppamento R4,
ovvero la piccola elettronica di consumo, che fatica ancora a
decollare, con un tasso di raccolta inferiore al 10% (a
differenza della raccolta di tv e grandi elettrodomestici dove si
assiste già ad ottimi risultati). L’uno contro uno dovrebbe
riuscire ad allineare la percentuale di raccolta in Italia con la
più elevata media europea. Tenuto conto, inoltre, del
proseguimento anche nel 2010 del passaggio al digitale nelle
regioni attualmente in attesa (tra cui Emilia Romagna, Veneto e
parte della Lombardia), ancora più sensibile sarà l’impatto
positivo sulle attività di “ReMedia”, che nel 2009 ha
raccolto oltre 46 mila tonnellate di televisori in tutta Italia,
pari ad oltre 2,3 milioni di pezzi, con picchi regionali legati
al calendario programmato per lo switch off.
ReMedia, uno dei principali sistemi collettivi italiani per la
gestione dei raee, e operativo anche per la gestione dei rifiuti
di pile e accumulatori, stima che il passaggio da 3 a 6 kg per
abitante significhi anche un raddoppio di giro d’affari delle
imprese di settore, una potenzialità di crescita unica, che
pochi altri settori sono oggi in grado di eguagliare. Solo
nell’ambito delle attività di raccolta e riciclo dei Raee sono
coinvolte 300 aziende, provenienti dai settori del trasporto,
trattamento, riciclo. Si tratta di piccole medie imprese che
costituiscono l’ossatura del sistema economico nazionale, ma
che soffrono spesso per mancanza di strumenti di sostegno. Il 12
maggio a Milano ReMedia discuterà con esperti nazionali ed
internazionali sul futuro del riciclo dei Raee in Italia e nel
mondo, anche alla luce del nuovo provvedimento.