Tra Rai e Youtube sono in corso trattative per portare in maniera massiccia la tv di Stato su Internet. Lo riferisce il “Corriere della Sera”, ricordando che i rumors circolanti da tempo sono stati confermati dallo stesso direttore generale dell’azienda nazionale radiotelevisiva, Luigi Gubitosi, il quale giorni fa ha dichiarato: “C’è stata troppa disattenzione. La Rai ha concesso a Google i propri diritti video a un prezzo assolutamente irrisorio, ora li stiamo ricontrattando”. Esiste già, infatti, un accordo tra i due, ma il valore sarebbe di poche centinaia di migliaia di euro. Un “regalo” troppo grande per un big del video-streaming che non ne ha certo bisogno, mentre l’azienda di Viale Mazzini ha tutto l’interesse a potenziare il comparto, anche per motivi legati all’advertising. Se infatti il mercato pubblicitario è complessivamente in calo (-19,1% nel primo trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo 2012) e l’advertising online registra una crescita “au ralenti” (+2,1% nell’ultimo trimestre), la pubblicità video negli ultimi tre mesi è esplosa con un +62%.
Mentre Youtube e Rai lavorano alla nuova alleanza mediatica, due magnati dei media arabi ne hanno annunciata un’altra al Festival di Cannes. Il miliardario egiziano Naguib Sawiris acquisirà per 100 milioni di euro il 30% di Quinta Communications Italia, la capo gruppo del finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar. Obiettivo: finanziare, produrre e distribuire film, contenuti premium televisivi e multimediali sul mercato internazionale e su quello arabo. Il primo progetto cinematografico che avrà il via libera grazie alla partnership sarà il thriller in lingua araba “Beretta”.
“Con questo accordo – ha spiegato Ben Ammar – nasce il primo gruppo privato del mondo cristiano musulmano. Una tv commerciale che spazia dall’Egitto al Marocco con 180 milioni di potenziali spettatori e 22 milioni di spettatori al giorno”.
La mossa segue l’acquisizione nel dicembre scorso da parte di Ben Ammar di Ontv, il media network egiziano indipendente di proprietà di Sawiris.
Del resto i due tycoon si conoscono da tempo: mesi fa, quando Sawiris si era candidato a un ingresso in Telecom Italia, proprio Ben Ammar, che rappresenta Telco nel board di Telecom, aveva detto: “Il Consiglio deve decidere chi far entrare in società liberamente, in modo trasparente. Resto convinto che un imprenditore che conosce l’Italia e le telecomunicazioni, e che ha soldi da investire, vada ascoltato prima di mandarlo via”.