Il valore di Rai Way fluttua tra 940 milioni di euro e 1,2 miliardi. La stima è stata effettuata da Banca Imi, tra i coordinatori dell’Ipo e responsabile dell’offerta pubblica, in vista della quotazione della controllata Rai partita in questi giorni con la fase di premercato.
Il collocamento è programmato per il mese di novembre e avverrà con un’offerta pubblica di vendita che dovrebbe portare sul listino tra il 40% e il 49% del capitale.
Nel report degli analisti di Imi, anticipato dall’agenzia Radiocor, la società proprietaria della rete di trasmissione e diffusione dei segnali televisivi e radiofonici viene valutata in un range di 938 milioni/1,203 miliardi: tale valorizzazione corrisponde a circa 9,5-12 volte il rapporto enterprise value/ebitda 2015 e circa 25-32 volte gli utili dello stesso anno, attesi a 37 milioni. I multipli sono sostanzialmente allineati a quelli di EiTowers, la controllata di Mediaset che costituisce l’unico esempio di tower company quotata in Europa. Decisamente superiori sono invece le valutazioni dei gruppi americani comparabili come American Tower e Crowne Castle. I numeri pro-forma del 2013 indicano in 211 milioni i ricavi con un ebitda superiore ai 104 milioni e un utile netto intorno ai 31 milioni. I risultati dovrebbero essere sostanzialmente ribaditi nell’anno in corso. La marginalità lorda, secondo Imi, dovrebbe mantenersi almeno al 50% dei ricavi nei prossimi cinque anni con un free cash flow medio annuo di 45-50 milioni prima del pagamento dei dividendi.
Anche assumendo che Rai Way possa distribuire interamente gli utili realizzati agli azionisti, gli analisti stimano che l’indebitamento si mantenga basso in rapporto ai margini consentendo alla società una flessibilità finanziaria tale da permettere il pagamento di cedole straordinarie (a fine giugno c’erano in cassa 60 milioni di riserve distribuibili) e di cogliere eventuali opportunità di crescita esterna.
Lo scenario attuale del settore “torri” in Italia è particolarmente vivace vista l’attesa per due dossier di rilievo come le torri tlc di Telecom Italia, che potrebbero essere quotate in Borsa o in alternativa messe in vendita, e l’asta già avviata per la cessione di un portafoglio di 6-7mila torri di proprietà di Wind.
Tra i potenziali rischi per l’andamento del business di Rai Way, Banca Imi cita il possibile permanere di uno scenario deflattivo, la trasformazione del comparto in settore regolamentato, l’elevata esposizione a un unico cliente (da Rai arriva l’83% dei ricavi) e all’Italia oltre al possibile incremento della penetrazione della tv satellitare e dell’iptv.