Niente ritardi sul 5G. L’appello arriva da Andrea Rangone, ceo del Gruppo Digital360, dal palco di Telco per l’Italia, il summit annuale delle Tlc di CorCom e Digital360. “Il 5G – ha spiegato Rangone – rappresenta uno dei driver grazie al quale il settore delle Tlc, che negli ultimo 10 anni ha perso il 26% di fatturato, ha ricominciato a crescere”. Secondo Rangone sono state due le cause della crisi: una endogena al settore, la riduzione dei prezzi dei servizi su reti fisse e mobili, particolarmente evidente in Italia (meno 43% secondo l’ultimo Osservatorio Agcom); una esogena, dovuta agli “over the top”, che hanno saputo occupare velocemente fette importanti dei nuovi mercati digitali abilitati dalle reti.”
Insieme alla banda ultralarga, il 5G rappresenta dunque la chiave di volta per consentire al settore di mantenere livelli di crescita sostenuti e sostenibili.
Ma la sfida della crescita non si vince solo investendo nelle reti di nuova generazione. “C’è una partita cruciale da giocare – ha puntualizzato Rangone – che è quella degli investimenti nella cosiddetta telco-based economy, ovvero l’economia digitale abilitata dalle nuove reti”. Il riferimento è a mercati con crescita a doppia cifra a cominciare dallo IoT e dai big data passando per il cloud e la cybersecurity, ad esempio. “Serve – ha puntualizzato il manager – un cambio di paradigma culturale: gli operatori devono capire che l’economia digitale abilitata dalle reti consente loro di fare il grande salto di qualità e di scommettere anche nei servizi a valore aggiunto”.
Come? “Con operazione di M&A come quella appena realizzata tra AT&T e Time Warner che creerà un colosso – ha concluso – ma anche tramite partnership strategiche”.