Con il limite italiano di 6 volt al metro per le emissioni elettromagnetiche, tetto che si discosta da quello europeo di 20 volt a metro, “non riusciamo più a fare lavori di convergenza di reti e questo rende la costruzione delle reti, anche quelle del 4G, non più profittevole per gli imprenditori”. Così Dina Ravera, presidente Asstel, a margine del convegno Going Local sul mercato unico digitale.
“Ci saranno fra poco nuove frequenze da acquistare – continua Ravera – ma senza la revisione di quei limiti sarà impossibile per l’Italia usufruire di quelle frequenze”. Gli operatori hanno comunque continuato a investire e oggi, in Italia “la copertura territoriale del 4G è all’84% (media Ue 80%), ci supera solo l’Inghilterra con l’87%. Siamo tra i Paesi più avanzati, quello che però ci sta penalizzando è l’utilizzo del 4G che ad oggi ci vede come fanalino di coda al 6%”, conclude Ravera.