“Un importante passaggio di semplificazione delle procedure per l’infrastrutturazione a banda ultralarga, atteso da tempo dagli operatori di Tlc, nonché un segnale politico positivo, che fa ben sperare sulla possibilità di portare a compimento, in tempi rapidi, il quadro delle regole necessarie per accelerare sulla realizzazione delle nuove reti e assicurare l’efficienza degli investimenti”. E’ questo il commento di Dina Ravera presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel rispetto al decreto legislativo approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri, che recepisce la Direttiva 2014/61/Ue, per l’introduzione di una serie di misure finalizzate alla riduzione dei costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica.
“A questo punto – continua Ravera – ci aspettiamo che anche il tanto atteso Regolamento per la posa della fibra, che deve disciplinare modalità di scavi e di posa aerea, possa vedere la luce al più presto. Non ci sono più, infatti, giustificazioni plausibili per tenere chiuso nei cassetti ministeriali un testo che da tempo ha trovato la sua versione finale nella condivisione fra Ministero dei trasporti e Ministero dello sviluppo economico e che, quando emanato, potrà dare un impulso sostanziale al Piano banda ultralarga del Governo”.
Il decreto agevolerà la nascita di alleanze tra gli operatori che gestiscono le infrastrutture fisiche, come potrebbe essere il caso di Enel ma anche di altre società interessate a intraprendere lo stesso percorso nella posa della fibra ottica, e gli operatori delle telecomunicazioni.
Il provvedimento rafforzerà le regole già in essere, e prevede il vincolo per i gestori di infrastrutture (dal gas all’acqua, dall’elettricità alle ferrovie fino alle strade) di concedere l’accesso per installare reti in fibra ottica agli operatori che ne facciano richiesta. Secondo le norme messe a punto nel decreto spetterà all’operatore proporre il prezzo che è disposto a pagare per accedere alla rete, e a illustrare il progetto che vuole realizzare e i tempi necessari. I gestori di infrastrutture dal canto loro potranno negoziare accordi con gli operatori per coordinare le opere di genio civile.
Per rendere effettivamente perseguibile l’obiettivo, la direttiva impone agli Stati Membri di garantire simmetria informativa, tra gestori di infrastrutture fisiche ed operatori di reti di comunicazione, prevedendo un diritto d’accesso ad alcune informazioni minime circa le infrastrutture fisiche esistenti ed in corso di progettazione. Questo sarà possibile attraverso il Sinfi, (sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture), il cosiddetto catasto unico delle reti per la mappatura di tutte le reti esistenti, approvato dalla conferenza stato-regioni il 5 novembre. Il Sinfi viene ulteriormente implementato con il recepimento della direttiva in modo da essere una banca dati che funziona come sportello unico telematico. Il decreto interviene inoltre sulle procedure di autorizzazione, sulle infrastrutturazioni interne degli edifici e sulle controversie.