Nella corsa alla realtà virtuale sta per arrivare un altro gigante. L’immagine di Zuckerberg a passeggio fra gli impassibili visitatori del Mobile World Congress di Barcellona, che non si erano accorti dell’arrivo del manager perché concentrati a osservare le immagini che passavano sul visore Gear Vr di Samsung, posizionato sulle proprie teste, ha fatto molto discutere: scenari apocalittici di umani sopraffatti dalla tecnologia e critiche apocalittiche all’effetto che l’innovazione avrà sulla comunicazione tra le persone. A prescindere da questo, la virtual reality costituisce ormai a tutti gli effetti un nuovo settore di mercato, già esplorato da alcuni colossi, come Facebook, Htc e Samsung, e in procinto di essere aggredito anche da altri, come Google, Microsoft e l’ultima arrivata Intel.
Facebook-Htc, duello a colpi di preordini – Facebook e Htc sono le due compagnie che già da tempo stanno spingendo sull’acceleratore: la prima ha aperto il 6 gennaio scorso i preordini degli Oculus Rift, i visori sviluppati dalla compagnia Oculus (di cui il social network è proprietaria) senza però fornire alcun dato sull’andamento delle richieste; la seconda ha avviato le prevendite dei Valve Vive lo scorso lunedì, totalizzando 15mila ordini in appena 10 minuti.
Samsung già in pista, Microsoft e Google temporeggiano – Anche Samsung, che sulla realtà virtuale ha da poco avviato una collaborazione con Facebook, fa sul serio già da un po’ e il suo Gear Vr, che ha fatto faville a Barcellona, viene ora offerto in promozione assieme agli ultimi smartphone top di gamma, gli S7 e S7 Edge. Sony ha puntato invece su un prodotto più di nicchia, con il suo Playstation progettato per essere compatibile con PS4 e PS Vita.
Chi invece vuole aspettare ancora prima di fare il grande passo è Microsoft, il cui progetto relativo alle HoloLens è considerato fra gli addetti ai lavori il più interessante fra quelli di realtà aumentata. Recentemente la compagnia fondata da Bill Gates ha depositato un brevetto per portare il casco all’interno del proprio progetto, anche se non è detto che si scelga alla fine di inserire questo accessorio all’interno dell’headset finale.
C’è poi Google, che tra la potenza di fuoco di Youtube e la partnership con GoPro annunciata a maggio 2015, vorrà dire la sua e, non a caso, alla virtual reality ha dedicato una divisione ad hoc, con a capo un pezzo da novanta come l’ex vicepresidente del product management di Big G, Clay Bavor. Da Big G è lecito attendersi qualcosa in più dei Google Cardboard, i visori più economici, ma soprattutto più semplici e limitati sul mercato.
Intel affila le armi, in arrivo un device – Ma i margini di mercato e l’interesse verso il settore, mostrato da consumatori e addetti ai lavori soprattutto durante l’ultimo Mobile World Congress di Barcellona, stanno iniziando a far gola anche a Intel. Secondo il Wall Street Journal, infatti, la compagnia di Santa Clara starebbe sviluppando un device in grado di sfruttare la tecnologia RealSense, ossia quella relativa ai sistemi di fotocamera in 3D.
Un dispositivo wearable che permetta agli utenti di immergersi in un intero ambiente di realtà virtuale, ma del quale Intel vorrebbe curare solo la progettazione, affidando produzione e distribuzione a un player terzo. L’azienda californiana sta cercando di stringere i tempi, anche perché il passo ulteriore sarà quello verso la realtà aumentata, nella quale ha già investito circa mezzo miliardo di dollari, acquisendo 5 realtà specializzate.