TLC

Recchi torna sulle regole: “Per investire nelle Ngn ci vuole certezza”

Il presidente di Telecom Italia: “Il governo sta facendo un grande lavoro per definire le migliori condizioni”. Intanto Intesa Sanpaolo sterilizza la quota nella compagnia e accelera sulla vendita

Pubblicato il 15 Gen 2015

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“E’ prematuro commentare la società delle reti che è un progetto ancora in area. Il Governo sta facendo un grande lavoro per definire le condizioni migliori per gli investimenti per reti di telecomunicazioni sempre più potenti. Bisogna creare dunque le condizioni per gli investimenti e servono certezza di regole e chiarezza di obiettivi”. Lo ha dichiarato a Radiocor il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, al quale è stato chiesto un aggiornamento sulla posizione del gruppo rispetto all’ipotesi di una società delle reti che veda coinvolti tutti i principali operatori. Recchi non è voluto entrare nel merito di una possibilità di “condominio” ma ha tenuto a sottolineare che “Telecom Italia, anche per dimensioni di asset è la soluzione alle sfide, non il problema. Questo vorrei che fosse chiaro”.

Intanto in attesa che le authority brasiliane (Cade) e argentine (Cndc) concedano il loro benestare alla scissione di Telco, holding di controllo di Telecom Italia a cui fa capo il 22,4% del capitale della società di tlc, Intesa Sanpaolo – che di Telco è azionista con una quota dell’1,64% – ha acceso una posizione ribassista dello 0,56% su Telecom stessa. Se la mossa a prima vista può apparire contraddittoria, in realtà – spiegano dalla Ca’ de Sass – serve a “sterilizzare” la posizione detenuta, poiché consente di mitigare, se non di azzerare del tutto, il rischio di subire perdite nel caso in cui nelle prossime settimane il titolo dell’azienda guidata da Marco Patuano dovesse calare a Piazza Affari.

La mossa di Intesa Sanpaolo la dice lunga sulla fretta del suo numero uno, Carlo Messina, di sbarazzarsi il prima possibile della quota Telecom detenuta, abbandonando alla prima occasione utile lo scacchiere delle tlc che negli anni ha procurato più grattacapi che soddisfazioni all’istituto di credito. La prima finestra utile per la vendita delle azioni Telecom in capo ai soci Telco si aprirà il prossimo 2 febbraio e durerà fino al 15 dello stesso mese, ma difficilmente potrà essere sfruttata poiché ad oggi soltanto l’Anatel si è espressa a favore della scissione della holding. Il disimpegno da Telecom è parte di una strategia più ampia che Carlo Messina ha messo a punto con l’ultimo piano strategico della banca e che nei prossimi mesi vedrà Intesa Sanpaolo smantellare gran parte del proprio portafoglio di partecipazioni, non più classificate come strategiche.

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