Risorse non a pioggia e priorità a progetti digital e green. Intervenendo alla tre giorni promossa dalla Cgil “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha delineato la strategia di spesa del Recovery Fund.
“A differenza di altri Paesi noi utilizzeremo tutti i soldi a disposizione dell’Europa, sia i prestiti che le risorse a fondo perduto. Lo faremo per modernizzare il Paese – ha spiegato – Bisogna avere una visione strategica, non ci sarà distribuzione a pioggia. Stiamo lavorando ai progetti concretamente. Ci sarà un tavolo con le parti sociali e con le categorie sul Recovery Plan”.
“Dobbiamo creare nuove opportunità di lavoro, non solo salvaguardare quello che c’è”, osserva spiegando che la transazione energetica creerà nuove opportunità”, ha concluso.
Il governo è ancora a lavoro sul Recovery Plan. Ma dalla bozza, che CorCom ha potuto visionare, inviata dal governo al Bruxelles il digitale risulta penalizzato rispetto alle proposte avanzate dai ministeri a Palazzo Chigi.
In questa lista l’ammontare dei progetti riguardanti la digitalizzazione superava i 120 miliardi – al netto dei 50 miliardi di controvalore delle proposte presentate dal Ministero della Salute. Ma secondo quanto risulta a CorCom al cluster “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo” sarebbero destinati meno di 50 miliardi, dunque meno della metà rispetto alle richieste dei Ministeri.
C’è ora da capire se nella versione definitiva del Recovery Plan le risorse torneranno ad aumentare. Considerato anche che la Ue obbliga a destinare il 20% dei fondi al digitale.
Nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Digitale, Cesare Avenia, aveva rivolto un appello al governo. “La trasformazione digitale della PA, la capacità di intessere il digitale nella trama degli altri settori costituisce il processo abilitante dell’intero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, evidenziava Avenia. Invitando a fare buon uso delle risorse europee, anche facend ricorso a una struttura commissariale per la gestione del Pnrr in netta discontinuità con quanto avvenuto finora.
Next Generation Eu, l’Europa va avanti a passo spedito
Intanto in Europa prosegue la procedura che porterà all’erogazione delle risorse del Next Generation Eu. Il Parlamento europeo ha approvato il testo che consente il via libera ai colloqui finali con il Consiglio e la Commissione Ue sulla Recovery and Resilience Facility (Rrf), il piano di sussidi e prestiti agli Stati nell’ambito del Recovery Fund, che vale 672,5 miliardi.
“La nostra priorità è che la prossima generazione di europei non diventi ‘generazione del lockdown'”, ha commentato l’eurodeputato Dragos Pislaru di Renew Europe, co-relatore del testo negoziale.
“E’ importante garantire che i fondi della Rrf siano destinati agli investimenti, che miglioreranno la competitività a lungo termine delle nostre economie e non vengano utilizzati per colmare falle nei bilanci nazionali o finanziare tagli fiscali”, ha avvertito Siegfried Muresan, relatore del mandato negoziale e membro del Partito popolare europeo. Nello specifico, i deputati propongono che il 100% del denaro sia incanalato verso le sei priorità europee: transizione verde, digitale, produttività e competitività, coesione sociale e territoriale, resilienza istituzionale e politiche per le generazioni future. Gli eurodeputati chiedono inoltre che almeno il 40% dei fondi destinati ai piani nazionali sia dedicato alla lotta al cambiamento climatico e alla tutela della biodiversità.
“I piani dovranno essere inoltre in linea con la strategia dell’Ue per la parità di genere”, sottolinea Eider Gardiaza’bal, relatrice del mandato negoziale per i Socialisti e Democratici. Gli eurodeputati auspicano infine che la Rrf duri 4 anni anziché 3 anni, come preferisce il Consiglio. Alle trattative appena cominciate l’Eurocamera è rappresentata da Muresan, Pislaru e Gardiaza’bal. Dall’altra parte del tavolo ci saranno la presidenza tedesca del Consiglio Ue e la Commissione europea.
Il Recovery Plan della Regione Lazio
Anche le Regioni sono a lavoro per accedere alle risorse Ue. Sono tante le aree per le quali il Lazio ha avanzato progetti da finanziare attraverso il cosiddetto NextGenerationEu, suddivise in tre macrocapitoli: Modernizzazione del Paese (7,089 mld), Transizione Ecologica (5,302 mld) e Inclusione sociale e territoriale, parità di genere (4,8 mld).
La digitalizzazione, innovazione e della competitività del sistema produttivo cubano in totale 3,5 miliardi All’interno di questo capitolo spiccano 1,5 miliardi da destinare a una serie di interventi (ad esempio sviluppo del 5G, innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostegno alla competitivita’ delle filiera strategiche e dell’editoria) e altri 2 miliardi equamente suddivisi tra interventi contro il digital divide e per l’intelligenza artificiale e i sistemi intelligenti.