INNOVAZIONE

Recovery Plan, Conte: “Digitalizzazione del fisco priorità strategica”

Il presidente del Consiglio, in occasione della conferenza stampa di fine anno, spiega dove il governo intenda indirizzare i fondi Ue: priorità al digitale nel Mezzogiorno. Ma avverte: “I progetti sono ancora troppi, serve una sintesi politica”

Pubblicato il 30 Dic 2020

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Nel Recovery Plan ci saranno importanti investimenti in digitali destinati al Mezzogiorno. L’annuncio lo ha dato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in occasione della conferenza di stampa di fine anno.
“Nel piano del Recovery Fund ci saranno significati investimenti nel Mezzogiorno, l’alta velocità Napoli-Bari, la Palermo-Catania-Messina, progetti di sviluppo come l’Agritech a Napoli e e un’altra serie di investimenti capillari – ha spiegato – Molti dei progetti che faremo, come la lotta alla povertà educativa, avverranno al Sud, così come quelli per la transizione digitale. Il governo si è molto speso per l’intesa tra Tim e Cdp per cablare l’intera Italia”.

“Abbiamo fatto passi avanti per il progetto di una società integrata, ma non verticalmente, che possa lavorare in tempi rapidi nei prossimi anni – ha evidenziato – Entro il 2025 vogliamo cablare con la fibra ottica l’intera Italia, compresi il Sud e le aree interne e montane del Nord. Su questo il Governo ha una visione strategica precisa e lavoreremo affinché si realizzi questo progetto”.

“Per la riforma dell’Irpef partiamo dai 2 miliardi – ha poi annunciato Conte – ma poi confluiranno nel fondo le risorse dalla digitalizzazione dei pagamenti, per una grande riforma fiscale che non riguarderà solo l’Irpef, per un fisco digitalizzato in cui pagano tutti e tutti pagano meno”.

Conte ha ricordato che ci sono in campo “oltre 600 progetti, rispettiamo chi ha lavorato notte e giorno anche ad agosto senza andare mai in vacanza, abbiamo lavorato ma c’è una riservatezza. C’è stato un confronto con tutte le forze, sono arrivati oltre 600 progetti e siamo arrivati a questo documento tecnico dove adesso ci sono 50-52 progetti. E’ mancata solo la sintesi politica finale, questo è il momento della politica, bisogna scegliere e sono contento che stia prevalendo questo indirizzo. Cerchiamo di sintetizzare ancor di piu’ i progetti, secondo me 52 sono ancora troppo numerosi”.

Secondo la prima bozza del Piano di ripresa alla digitalizzazione e innovazione saranno destinati 48,7 miliardi, all’area “rivoluzione verde e transizione ecologica” andranno 74,3 miliardi, al settore infrastrutture per una mobilità sostenibile 27,7 miliardi. Il capitolo “istruzione e ricerca” può contare su 19,2 miliardi, quello sulla Parità di genere su 17,1 miliardi, secondo la bozza. L’area sanità, infine, conterà su 9 miliardi.

Conte ha focalizzato l’attenzione sul Reddito di cittadinanza. “Tanti mi hanno scritto per ringraziarmi perché  con il reddito di cittadinanza hanno potuto comprare una bistecca o gli occhiali – ha detto il presidente del Consiglio . Sono orgoglioso di aver contribuito all’introduzione di questo meccanismo. Lo possiamo migliorare senz’altro, stiamo lavorando per rafforzare le politiche attive del lavoro”.

“C’è ancora un passaggio da fare su chi ha trovato lavoro. Per i Navigator c’è un’importante scadenza ad aprile 2021, ci sono 11600 assunzioni in più che sono state bloccate – ha spiegato – La direzione è questa, Catalfo lavora anche con la ministro Pisano perché bisogna creare una piattaforma nazionale in cui tutti i soggetti che possono dare un contributo si mettano insieme, ci sono tante eccellenze anche in questo settore, bisogna fare in modo che un network digitale metta in comunicazione tutti i soggetti”,

Pd e Italia Viva sono in pressing sul governo per razionalizzare il Recovery Plan. Secondo Matteo Renzi il piano di ripresa manca di un’anima e di una visione.

Le proposte di Italia Viva

Il leader di Italia Viva ha presentato il “suo” Recovery Plan con  61 proposte nella quali veicolare i fondi del Next Generation Eu.

“Abbiamo proposto  di investire i soldi del Recovery Plan non su progetti evanescenti e raffazzonati ma sulle parole chiave dell’Italia del 2030 – spiega Matteo Renzi nella sua newsletter settimanale EuNewsCultura, innanzitutto. Che significa identità, teatri, musica, musei. Ma anche scuola, università, ricerca. E ovviamente salute e benessere: prendere i soldi del Mes è un dovere morale, in un Paese in cui abbiamo 237 medici morti di Covid. Il piano del Governo comincia con delle paginette giustizialiste sulla giustizia: noi cominciamo con la cultura. Della serie: scopri le differenze. E poi le infrastrutture, fisiche, digitali, organizzative. L’ambiente. E le opportunità che questo Paese può e deve dare alla nuova generazione, che carichiamo di debiti ma alla quale dobbiamo dare innanzitutto una speranza. L’acronimo è Ciao, la parola italiana più famosa al mondo. Molti hanno criticato il titolo Ciao senza aver letto la mia lettera a Conte o seguito la conferenza stampa di ieri o le note che invieremo domani al Ministro Gualtieri: io non chiedo che tutto ciò che scriviamo sia accolto. Mi basterebbe fosse letto. E magari chi non è d’accordo potrebbe fare la fatica di spiegare perché. Italia Viva sta in maggioranza per cambiare le cose, non per occupare dei posti”.

Tra queste ne spicca una, che è un po’ il cavallo di battaglia “digitale” di Iv: lo stop all’Istituto italiano di cybersicurezza. Al quale il presidente del Consiglio sembra non voler rinunciare nonostante la norma istitutiva sia stata stralciata, proprio su pressione dei ministri di Iv (ma anche di buona parte del Pd) dalla prima versione della manovra 2021. La Fondazione è comunque presente nella bozza del Recovery Plan del governo che verrà inviata a Bruxelles una volta terminata la stesura definitiva.

Nei 61 punti elencati da Italia Viva c’è anche la proposta di accelerare sui pagamenti digitali per battere l’evasione fiscale e spingere l’innovazione nel Paese.

Il contropiano del Pd

Nel documento di 10 pagine sul Recovery Plan inviato dal Pd al governo, tra i grandi progetti su cui investire le risorse del Next Generation Eu spiccano: la digitalizzazione della scuola, della sanità e delle città anche anche per trasformare gli spazi urbani in luoghi dove dare corpo a nuove forme di partecipazione democratica.  

Attenzione particolare anche in questo caso, come per il piano Renzi, è data alla cybersecurity. “Riteniamo debba poi essere meglio chiarito lo scopo della struttura indicata della cyber security (Istituto italiano per la cybersicurezza ndr) , in particolar modo il modo in cui si relaziona e si integra con gli strumenti già oggi finalizzati alla tutela della sicurezza nazionale”. Infine la governance. Per il Pd ne serve una “unitaria ai diversi interventi che parta da un’analisi delle catene del valore selezionando specifiche priorità dando così coerenza e collegando gli interventi previsti per la pubblica amministrazione, nell’ambito delle politiche industriali, della ricerca e del trasferimento tecnologico”

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