Digitalizzazione nella PA e competitività in ottica 4.0 del sistema imprenditoriale. Sono questi i pilastri dell’innovazione contenuti nella bozza del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) che CorCom ha potuto visionare e che va sul tavolo del Cdm di oggi.
“Queste tre linee di azione saranno accompagnate da una serie di riforme che daranno una forte spinta alla semplificazione ed all’efficienza nel rapporto tra cittadini ed amministrazione pubblica – si legge nella bozza – rimuovendo ostacoli che danneggiano sia la vita del cittadino nella fruizione di servizi fondamentali sia gli investimenti, soprattutto per quanto riguarda progetti infrastrutturali”.
Per queste componenti, acui vanno aggiunte però le inizietive su cultura e turismo, si prevedono 13 progetti per un ammontare complessivo di risorse pari a 48,7 miliardi di euro.
Digitalizzazione nella PA
Le azioni per dotare la PA di infrastrutture e servizi moderni e digitali si collocano all’interno delle seguenti quattro aree che possono essere considerate i “vettori della trasformazione digitale”:
- Infrastrutture digitali. Per dotare la PA di infrastrutture affidabili e accompagnare le amministrazioni centrali verso una nuova logica di conservazione e uso dei dati e di fornitura dei servizi occorre innanzitutto un sistema cloud efficiente e sicuro. La razionalizzazione ed il consolidamento delle infrastrutture digitali esistenti in un nuovo modello di Cloud per la PA consentiranno notevoli risparmi nella spesa di manutenzione e aggiornamento dei data-center del prossimo triennio. Questo implica investimenti per lo sviluppo di un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata sul territorio nazionale per la razionalizzazione e il consolidamento dei Centri per l’elaborazione delle informazioni e per ospitare i servizi più strategici della PA centrale e rafforzamento in chiave green dei Data Center di Tipo A, Poli Strategici Nazionali dal censimento dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Le infrastrutture digitali e i servizi della Pubblica Amministrazione, infatti, sono oggi caratterizzati da una significativa frammentazione e da un forte ritardo tecnologico (tolti alcuni poli di eccellenza): vi sono circa 22 mila enti con ben 11 mila data center distribuiti su tutta la Penisola. Di questi, il 95% presenta carenze nei requisiti minimi di sicurezza, affidabilità, capacità elaborativa ed efficienza7. Mantenere questa struttura inefficiente vuol dire esporre un’ampia superficie d’attacco ai crimini informatici e sopportare una spesa di manutenzione stimata in oltre 7,5 miliardi all’anno. I risparmi derivanti da una razionalizzazione di questa infrastruttura arriverebbero, a regime, al 40-50% di tale importo.
- Dati e interoperabilità. Le dotazioni infrastrutturali e il cloud sono tecnologie abilitanti per lo sviluppo di una sorta di “sistema operativo del Paese”, che consenta di trattare le grandi quantità di dati e informazioni indispensabili per erogare e gestire servizi a cittadini ed imprese. L’aumentata capacità di archiviazione, stoccaggio ed estrazione dei dati da parte della singola amministrazione, tuttavia, non è sufficiente per un uso razionale ed efficiente di tale patrimonio informativo, in assenza di standard e strumenti che consentano la piena interoperabilità e condivisione delle informazioni fra le pubbliche amministrazioni. Pertanto, per dare effettiva e completa attuazione al principio del once only, occorre rendere interoperabili le basi dati e renderle accessibili attraverso un catalogo di API che consenta alle Amministrazioni centrali e periferiche, secondo vari livelli di autorizzazione, di attingere ai dati del cloud, di elaborarli e di fornire servizi a cittadini e imprese, che potranno così fornire un’informazione “una sola volta” all’Amministrazione.
- Servizi e piattaforme. Il principio fondamentale su cui si basa questo innovativo “sistema operativo del Paese” è quello di sfruttare le tecnologie digitali a servizio dei cittadini e delle imprese; richiede dunque di progettare, sviluppare, e monitorare, attraverso l’utilizzo dei dati del settore pubblico, politiche e servizi incentrati sulle esigenze degli utenti che, per fruirne, devono essere “abilitati” all’utilizzo di servizi digitali. Pertanto, è necessario sviluppare e diffondere piattaforme abilitanti quali: identità digitale, firma elettronica, strumenti di pagamento digitale, fascicolo sanitario elettronico, etc., implementandone l’uso attraverso standard comuni. In parallelo, si intende promuovere l’alfabetizzazione digitale di base e avanzata di cittadini e imprese attraverso la messa a sistema e il potenziamento della Rete dei Servizi di Facilitazione digitale nei territori e la realizzazione di Case dell’innovazione e della cultura digitale. In tali strutture verranno attivati corsi di formazione, sperimentazione e orientamento, indispensabili per rafforzare le capacità dei cittadini e delle imprese di utilizzare le tecnologie informatiche e di usufruire dei servizi pubblici digitali. A tale azione di diffusione delle competenze e contrasto all’esclusione digitale, sarà d’ausilio il coinvolgimento professionale di circa 4500 giovani aderenti al Servizio Civile Digitale, che verrà all’uopo avviato.
- Sicurezza cibernetica. La sicurezza dell’ecosistema digitale del paese, con specifica attenzione ai beni Ict che supportano le funzioni ed i servizi essenziali dello Stato, costituisce la premessa necessaria per la crescita della comunità e un elemento fondamentale per lo sviluppo di tecnologie in campi strategici quali quelli del “cloud computing”, Cyber security, Scrutinio tecnologico, Artificial Intelligence. Il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (Psnc), unitamente all’attuazione della Direttiva Nis e delle Misure Minime Agid, sono progetti di riforma di ampio respiro, volti a garantire nel tempo un approccio integrato e univoco della Pubblica Amministrazione italiana alla minaccia cibernetica e consentiranno di migliorare la capacità di resilienza del sistema paese. Essi, inoltre, assicureranno la riduzione della superficie d’attacco, attraverso la razionalizzazione dei centri dati e l’eliminazione di quelli obsoleti. Per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche nazionali di sicurezza cibernetica -da utilizzare all’interno del Psnc e della Nis. Sarà inoltre istituito un centro di sviluppo e ricerca sulla Cybersecurity, che opererà attraverso la costituzione di Partenariati Pubblici-Privati (con i campioni nazionali e le università) e il lancio di spin-off/startup. L’iniziativa costituirà un importante volano di sviluppo per l’economia di settore, garantirà una maggiore attrattività dell’Italia in termini di competenze, si porrà come centro aggregatore e moltiplicatore di esperienze altamente specializzate, evitando duplicazioni di sforzi e ottimizzando piuttosto l’impiego delle risorse. Le ricadute positive saranno elevate in termini di efficacia, efficienza e competitività del Paese, che potrà in tal modo contribuire al raggiungimento dell’autonomia strategica nazionale ed europea. Il centro sarà il naturale interlocutore Nazionale per il costituendo Centro europeo per lo sviluppo industriale, tecnologico e della ricerca in materia di sicurezza cibernetica e della relativa rete di centri nazionali di coordinamento, e contribuirà ad innalzare le capacità progettuali deivari attori nazionali, facilitando laloro partecipazione ai programmi europei.
Competitività 4.0
Questa componente si struttura intorno a 7 interventi principali:
- Transizione 4.0: Prevede incentivi per agevolare la transizione digitale e green. Si tratta di due interventi principali che sostituiscono la disciplina precedente: a) credito di imposta 2021/2026 per investimenti in beni strumentali (subentra anche a ammortamento e superammortamento) e b) Aggiornamento dei macchinari per i quali le imprese possono vantare un beneficio fiscale (Nuova Sabatini).
- Potenziamento del regime opzionale di tassazione “Patent Box”: la misura è per i redditi d’impresa derivanti dall’utilizzo di software protetti da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni giuridicamente tutelabili, relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico.
- Agricoltura digitale: basata su tecnologie cloud e (near) real time, con sistemi blockchain e servizi decentralizzati input/output, che consentiranno i “colloqui” tra amministrazioni e tra queste e le aziende agricole di tutto il territorio nazionale. L’iniziativa consentirà di rafforzare la capacità di analisi, valorizzando il patrimonio informativo, con lo sviluppo e l’adozione di modelli per la valutazione delle politiche agricole.
- Editoria 5.0: si prevede un piano per l’editoria che abbia come obiettivo la modernizzazione del settore e incentivi specifici per la transizione digitale delle imprese del settore. Nuove professionalità rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
- Banda larga, 5G e monitoraggio satellitare: si prevedono interventi per la riduzione del digital divide, favorendo il raggiungimento degli obiettivi europei della Gigabit society. Tra gli interventi principali vi sono il completamento del progetto Banda ultra larga (in particolare nelle aree grigie) e la copertura in fibra ottica in realtà pubbliche ritenute prioritarie (scuole, ospedali, parchi naturali, musei e siti archeologici, vie di comunicazione extra urbane). Previsti inoltre interventi per la promozione dei servizi 5G e Safety del 5G. Inoltre, il Piano straordinario per la space economy prevede il lancio di una costellazione satellitare per il monitoraggio della Terra (ottico e via radar) ad elevata risoluzione con la relativa realizzazione dell’infrastruttura di terra per il controllo della costellazione e la costituzione di un istituto per il monitoraggio ambientale e di difesa del territorio, tramite sistemi di IA e high speed computing. Inoltre, in maniera complementare con quanto innanzi descritto, si prevedono interventi in materia di tracciamento (mirror Galileo) e di telecomunicazioni satellitari a bassa latenza per servizi istituzionali e governativi (GovSatCom), attuati anche in partenariato pubblico-privato.
- Infine Innovazione e tecnologia (microprocessori) e internazionalizzazione, facendo leva sull’export digitale.