Il governo italiano ha presentato all’Unione europea il nuovo Pnrr con il capitolo su RepowerEu, il piano messo a punto da Bruxelles per aiutare l’Europa a diventare più indipendente nell’approvvigionamento energetico e ad innalzare la produzione da fonti rinnovabili. Il nostro Paese ha così aderito alle opportunità aperte con l’entrata in vigore del Regolamento RepowerEu, a marzo.
L’Italia ha inoltrato “una richiesta per modificare il suo Piano di ripresa e resilienza, a cui vuole aggiungere anche un capitolo RepowerEu”, ha reso noto la Commissione Ue. Il capitolo proposto dall’esecutivo di Giorgia Meloni include varie riforme, tra cui lo sviluppo delle energie rinnovabili, il potenziamento delle competenze verdi sia nel settore pubblico che in quello privato, la lotta ai sussidi dannosi per l’ambiente e il miglioramento della produzione di biometano. Il “nuovo” Pnrr prevede anche tre aree principali comprendenti diversi investimenti, in particolare legati al potenziamento delle reti energetiche, all’efficienza energetica e alle filiere strategiche.
La proposta del nuovo Pnrr
L’Italia ha proposto di rivedere 144 investimenti e riforme relative alle sei aree tematiche del Pnrr, ovvero le missioni. Le modifiche riguardano digitalizzazione e competitività, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, e salute. La richiesta dell’Italia di modificare il Pnrr si basa principalmente sulla necessità di tenere conto dei recenti venti contrari globali, come l’alta inflazione e i vincoli della catena di approvvigionamento, spiega Bruxelles.
Lo stanziamento del nostro Paese nell’ambito del capitolo RepowerEu in termini di nuove sovvenzioni è di 2,76 miliardi di euro. L’Italia non ha proposto di trasferire fondi dalla Brexit adjustment reserve (Bar) al proprio Piano di ripresa e resilienza. La Commissione europea ora valuterà se il piano modificato soddisfa ancora i criteri di valutazione delineati nel regolamento Rrf (Recovery and resilience fund).
Se la valutazione delle modifiche sarà positiva, la Commissione presenterà una proposta di decisione di esecuzione del Consiglio modificata per riflettere il nuovo piano italiano. Il Consiglio avrà quindi fino a 4 settimane per approvare la valutazione della Commissione.
RepowerEu, risposta alla crisi energetica
A maggio del 2022, in risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico mondiale causate dall’invasione russa dell’Ucraina, la Commissione europea ha lanciato il piano RepowerEu. L’obiettivo è aiutare l’Europa a risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare l’approvvigionamento energetico.
Ai sensi del “Regolamento RepowerEu”, entrato in vigore nel marzo 2023, gli Stati membri che desiderano beneficiare dell’aumento della dotazione finanziaria del Rrf devono modificare il loro piano di ripresa e resilienza per includere un capitolo RepowerEu, elencando le riforme e gli investimenti che realizzeranno gli obiettivi del piano RepowerEu.
Complessivamente, gli Stati Ue hanno a disposizione quasi 270 miliardi di euro di fondi RepowerEu, che si aggiungono ai restanti 225 miliardi di euro di prestiti Rrf che gli Stati membri possono utilizzare per il piano energetico.