RETAIL BIG SHOW

Omnicanalità e AI guidano la rivoluzione digitale

Retex porta all’Nrf annual convention and expo di New York i propri clienti per fare il punto sulle nuove frontiere tecnologiche. Andrea Barbano: “E’ uno dei termometri per capire dove sta andando l’innovazione”

Pubblicato il 30 Gen 2020

retail big show

Mettere i propri clienti e prospect nella situazione di avere una panoramica il più possibile completa su quali sono le nuove frontiere dell’innovazione tecnologica nel campo del retail e della grande distribuzione, per capire come sia possibile e più conveniente muoversi per innovare il proprio business. E’ l’obiettivo di Retex, società specializzata nel portare l’innovazione nei punti vendita, che anche quest’anno ha portato dal 12 al 14 gennaio una selezione dei propri partner all’ “Nrf annual convention and expo” di New York, il “Retail big show” organizzato a New York dalla National retail federation in cui si esplorano le nuove frontiere dell’innovazione applicata al commercio. Fondata 10 anni fa da Fausto Caprini, oggi Ceo dell’azienda, Retex conta su più di 200 dipendenti e un fatturato da 27 milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare a 80 entro il 2023.

“Quest’anno non abbiamo fatto esposizione – spiega Andrea Barbano (nella foto sopra), sales manager di Retex – ma abbiamo accompagnato all’evento di New York un gruppo di nostri clienti e prospect legati al mondo del retail, perché consideriamo il Retail big show come uno dei termometri principali su scala globale per capire quali sono le nuove frontiere del settore in termini di innovazione. Una vetrina formidabile per le tecnologie legate alla grande distribuzione organizzata, al food and beverage-hospitality e al fashion. Tutti settori che presidiamo e su cui siamo molto attenti a trovare le soluzioni più adatte alle esigenze dei nostri partner, che si tratti del check-out dal punto vendita, quindi le casse, o di applicazioni e applicativi per la fidelity, o di interconnessione per la business intelligence”.

L’effetto di questa partecipazione alla kermesse newyorkese è duplice: da una parte si rimane costantemente aggiornati su cosa succede sul mercato, e dall’altra si rinsalda la collaborazione con i clienti, che ricevono e forniscono feedback e stimoli su come sia possibile mettere a terra l’innovazione digitale ottenendone il massimo dei vantaggi. “Il concetto che emerge con forza è l’omnicanalità – aggiunge Barbano – la possibilità cioè per le aziende di raggiungere i propri clienti attraverso i canali che preferiscono, utilizzando soluzioni nuove o integrando soluzioni già esistenti con nuove funzionalità”.

“Stiamo investendo in modo deciso sul mercato cinese – spiega – dove siamo partner del gruppo TencentWechat. Proprio in Cina nel campo del fashion e del design l’utilizzo di nuovi canali social, come ad esempio tiktok, sta aprendo nuove opportunità. La sfida, grazie alla semplificazione dei processi, è per noi quella di consentire anche ad aziende di medie e piccole dimensioni di avere accesso al mercato cinese, e per questo partecipiamo attivamente ai progetti Ice. Inoltre siamo già specializzati nell’accompagnare i produttori italiani più grandi nel posizionamento sul mercato cinese, fino al termine della vendita, passando per la ricerca delle reti di distribuzione caso per caso migliori, ma anche affiancandole nella ricerca dei canali migliori e per la visibilità del brand e dei prodotti sui motori di ricerca locali. Questo anche grazie a una rete di collaboratori che abbiamo sul posto e che mettono a disposizione le proprie competenze”.

Una delle tendenze più evidenti nel campo del retail – soprattutto in ambito fashion – è la strategia di dare agli utenti la possibilità di scegliere di persona i capi o i prodotti per poi completare l’acquisto online. “Si stanno diffondendo – sottolinea Barbano – dei punti fisici in cui si possono toccare con mano e provare i capi, che poi però vengono acquistati attraverso i canali online e consegnati direttamente dove il cliente preferisce. E questa dinamica non coinvolge più soltanto il mondo della moda, ma – ad esempio – anche quello dell’elettronica: i brand affittano spazio fisico per mostrare e far provare i prodotti, che poi però vengono acquistati online. Una strategia che permette di razionalizzare la supply chain ottenendo risparmi importanti sulla distribuzione, migliorando contemporaneamente l’esperienza d’acquisto dell’utente finale”.

Se poi si considera più da vicino il futuro della grande distribuzione, al centro dell’attenzione ci sono robotica e intelligenza artificiale, con un’ampia gamma di automi in grado di portare a termine operazioni sempre più complesse: “Tra le innovazioni in mostra al Retail big show – afferma Barbano – abbiamo visto anche un drone in grado di monitorare grazie all’Ai la composizione degli scaffali e i percorsi d’acquisto dei clienti. Quanto poi alle modalità di pagamento, andiamo a passo spedito verso la sostituzione del contante con i pagamenti elettronici e alternativi, anche grazie a un’evoluzione costante e progressiva dei Pos”.

Ma perché l’innovazione digitale sta godendo di questo impetuoso sviluppo nel campo del commercio? Le motivazioni, conclude Barbano, sono essenzialmente due: “La tecnologia è un driver fondamentale che consente la riduzione dei costi di esercizio e l’incremento dei ricavi, semplificando e accelerando il servizio agli utenti. E’ il caso ad esempio del self check-out, le casse automatiche che consentono di risparmiare sui costi, semplificare la user experience ed eliminare le code. Ma anche dell’omnicanalità nel campo della ristorazione, dove i clienti possono essere raggiunti con semplicità e l’utilizzo del personale può essere razionalizzato verso compiti meno ripetitivi e a maggior valore aggiunto”.

retex come aumentare vendite nel retail grazie a strategia omnichannel

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