Prima di essere economica, l’evoluzione che accompagna il retail in questi anni è di natura sociale. Cambiano le abitudini dei consumatori, perché l’organizzazione e la composizione familiare sono mutate nel tempo. Le casalinghe diminuiscono, i single aumentano, il tempo a disposizione usciti dall’ufficio è poco e, quindi, è più comodo “fare la spesa” in un unico luogo dove si può trovare tutto o quasi, i giovani sono ormai da tempo un segmento da soddisfare con strumenti particolari. Internet permette di passare da un punto vendita a un altro senza uscire di casa, oppure, al contrario, di guardare le offerte mentre si è in metropolitana o in spiaggia a “prendere il sole”.
Tutto il retail ne viene investito: sia nella fase a monte, che coinvolge il mondo dei fornitori (B2b), sia in quella a valle, dove i consumatori finali sono i destinatari delle più sofisticate iniziative commerciali (B2c). A complicare la situazione ci si mette anche la sfavorevole congiuntura economica, colpevole di una contrazione dei consumi familiari, che si riverbera sui conti economici delle aziende retail. La caccia a nuove iniziative a sostegno dei consumi, della fidelizzazione dei clienti e dei nuovi bisogni diventa essenziale per l’intero sistema del retail. In questo contesto le tecnologie ma, meglio ancora, l’innovazione digitale nei processi di fornitura, che legano produttori, canale distributivo e consumatori finali, diventano una variabile strategica da governare per il successo e la sopravvivenza. In alcuni casi il negozio non è più solo lo spazio fisico di approvvigionamento, ma il luogo dove trascorrere del tempo, in cui l’acquisto ne rappresenta solo un momento. Pensiamo al cambiamento proposto da alcune librerie in questi anni: dialogo con gli autori, corner per i video e internet, oppure per bere un caffè e prendersi una brioche.
“All’estero le direttrici su cui si sta muovendo il Retail sono ben chiare. In Italia non è così. L’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail – spiega Valeria Portale, responsabile della ricerca condotta dalla School of Management del Politecnico di Milano – nasce proprio per dare un contributo a diradare le nubi: promuovere un dialogo costruttivo tra domanda e offerta, per favorire l’innovazione digitale. Siamo partiti poche settimane fa e a novembre presenteremo i risultati della Ricerca”.
Dalla Gdo al fashion retail, fino all’elettronica di consumo, per citarne alcuni, sono settori che non possono sottrarsi all’innovazione digitale. Come può cambiare l’esperienza d’acquisto nel punto vendita? In che modo si può rendere più efficiente e integrata la supply chain del retailer? Quali nuovi canali di vendita si possono attivare e quali impatti avranno sulle attività di marketing? Domande che segnalano un progressivo ridisegno delle modalità di relazione tra fornitore, canale e cliente finale.
“L’Osservatorio ha un obiettivo ambizioso: diventare un punto di riferimento nell’analisi e nella comprensione delle innovazioni digitali che impattano sui retailer – prosegue Valeria Portale -. Vogliamo identificare i principali fattori dell’innovazione digitale del settore, per supportare i player di mercato nella scelta e nell’implementazione di soluzioni innovative”. Di cosa si parlerà? Per i punti vendita di schermi touch e vetrine smart, ma anche di mobile Pos e di etichette interattive. L’innovazione tecnologica lungo la supply chain del retailer si occuperà, invece, delle soluzioni per la gestione integrata e digitale del ciclo, che va dall’ordine fino alla fatturazione, comprendendo i processi di pianificazione del magazzino. Il marketing, infine, avrà da sbizzarrirsi con le soluzioni pensate per l’e-commerce e il mobile commerce, oppure con i programmi di fidelizzazione e di couponing digitale. Solo la visione sistemica può far evolvere la domanda – i retailer – e l’offerta – i diversi operatori della logistica, gli istituti bancari, gli Ict provider – verso modelli win-win, in grado di competere anche a livello internazionale per volumi e qualità dell’offerta. “Grazie ai nuovi canali e al mobile in prima battuta, i confini tra mondo digitale e fisico sono ormai sfumati – conclude Portale. I retailer italiani che, a oggi, stanno subendo questa trasformazione, devono imparare a vedere nella tecnologia uno strumento che abilita nuove modalità di business. Ed è proprio con questa missione che l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail ha iniziato i suoi lavori”.