Le aziende italiane del retail sono già in pieno processo di trasformazione digitale: l’82% ha già in corso progetti di digital transformation, e un altro 9% ha in programma di introdurre nuove tecnologie in tempi brevi. A trainare questa tendenza sono l’evoluzione della domanda del mercato, la consapevolezza di non poter contare su una sufficiente connessione tra il team e i processi, l’aver preso atto del fatto che i vecchi modelli di marketing sono sempre meno efficaci e il trovarsi progressivamente di fronte a una sempre maggiore pressione competitiva. Sono i dati che emergono dalla ricerca realizzata da Retail institute per Microsoft, presentata in occasione di “Digital Difference in Retail”, l’evento milanese per esplorare i trend del settore e le nuove prospettive della shopping experience, in cui è tra l’atro stata presentata il nuovo progetto di trasformazione digitale che vede collaborare Microsoft e Eataly.
Dalla ricerca è emerso che il primo obiettivo della digital transformation è la riduzione delle distanze tra i team interni e le realtà esterne di mercato. Quanto ai vantaggi che i retailer italiani si attendono da questo cambiamento, questi sono nell’ordine un aumento della produttività (per i 67% del campione), la migliore esperienza dei clienti (58%), il maggior coinvolgimento dei clienti (57%), la maggiore comprensione e previsione del mercato (48%) e l’innovazione di prodotto e servizio (47%). Meno importantemì, nella percezione degli intervistati, il tema dela riduzione dei costi, citata soltanto dal 21% del campione.
Ma quali saranno i principali settori di investimenti per i retail nel prossimo anno, in tema di digital tranfosmation? Principalmente strumenti di Business Intelligence (55%), per valorizzare i dati e conoscere le dinamiche di mercato anticipando le esigenze dei consumatori. Poi il Cloud Computing (41%), che consente a retailer di qualsiasi dimensione di accedere in modo semplice e flessibile a tecnologie complesse. Seguono l’Internet of Things (21%), il Machine Learning/Artificial Intelligence (14%).
Fuori da questo processo di trasformazione digitale rimane soltanto il 5% dei retailer, mentre tra le tecnologie considerate più utili per il settore emergono gli strumenti di Social Engagement (29%), quelli di Collaborazione e Produttività (22%) e di Customer Relationship Management (20%), ma anche i Predictive Analytics (16%).
“Il retail rappresenta un settore strategico per la competitività del Paese in quanto ha il ruolo di cerniera tra aziende e consumatori e l’innovazione tecnologica può fare la differenza sostenendone la crescita e l’internazionalizzazione – afferma Silvia Candiani, Amministratore delegato di Microsoft Italia – Microsoft s’impegna da sempre per supportare la trasformazione digitale delle realtà attive nel mondo della distribuzione: ripensare l’organizzazione e i processi consente di arrivare a reinventare il percorso esperienziale del cliente inaugurando nuove esperienze più personali e connesse che fondano fisico e digitale. Per competere con successo in un mercato sempre più dinamico e conquistare un consumatore sempre più esigente è, infatti, fondamentale creare esperienze differenziate e personalizzate. Grazie al Cloud Computing e alle tecnologie intelligenti è possibile, rendendo più produttive le persone lungo la filiera e nei negozi e offrendo nuovi strumenti per anticipare i bisogni e rivoluzionare l’interazione con i clienti”.
“Nei primi 10 anni del suo sviluppo Eataly ha rivoluzionato l’esperienza d’acquisto dei clienti nei suoi negozi creando un vissuto senza soluzione di continuità tra mangiare, imparare e comprare – afferma a proposti della partnership con Microsoft Andrea Guerra, executive chairman di Eataly – Il negozio è ed è stato lo scenario di questa rivoluzione. Oggi, attraverso l’accordo strategico con Microsoft, Eataly si pone un ulteriore obiettivo: riuscire a creare un’esperienza immersiva per i propri clienti ovunque essi siano”.