Durata triennale, cinque aree di collaborazione scientifica e un investimento di 3 milioni di euro: sono i termini dell’accordo strategico di ricerca siglato oggi, 29 marzo 2012, nell’Aula Magna del Politecnico di Milano, fra il rettore Giovanni Azzone e il Global vice president Ricerca e Sviluppo di Whirlpool, Mauro Piloni.
L’intesa ha come oggetto la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di innovazione tecnologica nell’ambito degli elettrodomestici, ha come termine il 31 dicembre 2014 e individua, in prima battuta, cinque aree di collaborazione scientifica:
– connettività/reti intelligenti: la nuova frontiera degli elettrodomestici, che in un futuro molto prossimo dovranno essere connessi alla rete e in grado di interagire con la reti elettriche intelligenti (smart grid), quindi di captare gli input che da questa provengono per individuare il momento più economico per entrare in funzione o quello in cui si può fare uso di energia da fonti alternative;
– efficienza energetica: tecnologie applicate agli elettrodomestici che permettono di consumare meno energia a parità di servizi offerti;
– nuove tecnologie per la cottura degli alimenti: ricerca avanzata finalizzata ad abbattere drasticamente i tempi di cottura in alternativa ai sistemi oggi in uso;
– nuovi materiali: finalizzati a impieghi ad alte temperature e per offrire migliori prestazioni in termini di resistenza e pulizia; open innovation: studio di metodologie/strumenti/competenze da applicare nell’ambito dell’innovazione collaborativa fra aziende ed enti di ricerca.
"Siamo orgogliosi che Whirlpool abbia individuato nel Politecnico di Milano il partner di riferimento per questo progetto, che si inserisce nella politica strategica di collaborazione di lungo periodo dell’Ateneo con altri grandi aziende come Eni e Pirelli – commenta il rettore Giovanni Azzone – L’accordo testimonia come sia possibile attivare quelle sinergie fra Atenei e imprese di cui il nostro Paese ha molto bisogno. La collaborazione consente inoltre di sfruttare la multidisciplinarietà di un ateneo come il nostro coinvolgendo diversi dipartimenti in un lavoro che favorisce la ricerca di qualità. Questa iniziativa ci rende molto soddisfatti, anche perché incrementa la collaborazione con il tessuto regionale lombardo, all’interno di una strategia di integrazione che permette un eccellente trasferimento tecnologico".
L’accordo, che vede Whirlpool nel ruolo di capofila e l’ateneo nelle vesti di partner accademico, rappresenta il primo passo nella costituzione di un distretto tecnologico nel settore agroalimentare in Lombardia. Con la firma dell’accordo, Whirlpool e Politecnico rispondono, infatti, all’invito promosso dalla Regione Lombardia finalizzato a definire le aggregazioni (o gruppi di interesse) che potranno accedere alle opportunità messe a disposizione dagli enti governativi, tra cui il bando del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica sui distretti tecnologici. L’interesse a entrare in questa aggregazione è già stato manifestato anche dall’Associazione Industriali della Provincia di Varese (Univa), dalla Camera di Commercio di Varese, dall’Università Carlo Cattaneo di Castellanza (Liuc), dall’Università degli studi Milano e da una ventina di aziende attive nel settore food (dalla sensoristica al packaging all’alimentare in senso stretto).
"Fra le opportunità previste dal bando regionale è di particolare interesse la creazione di un Polo scientifico tecnologico nel campo delle scienze alimentari (il Food Science Institute) all’interno del sito industriale Whirlpool di Cassinetta di Biandronno (Varese) – spiega Mauro Piloni– che si occuperà a tutto campo di food, dalla lavorazione alla cottura, alla trasformazione, alla conservazione. Grazie all’accordo con il Politecnico realizzeremo un’importante sinergia fra l’eccellenza industriale patrimonio di un’azienda leader nel settore degli elettrodomestici e la competenza accademica nella ricerca propria dei tanti talenti presenti nell’ateneo".
Secondo Fausto De Angelis, direttore Affari legali e istituzionali di Whirlpool Emea, "il distretto che potrebbe nascere da questo accordo rappresenterebbe un esempio di collaborazione virtuosa fra pubblico e privato che sostiene e rilancia l’economia del nostro territorio puntando su un fattore determinante per lo sviluppo; la ricerca scientifica. È quello che si dice fare sistema: un soggetto istituzionale sovrintende e fa da regista in un’aggregazione dove mondo accademico, industrie e associazioni di categoria contribuiscono, ognuno in base alle proprie competenze e professionalità, a un progetto comune".