Alcatel-Lucent sta guidando l’evoluzione delle reti mobili verso
l’IP e nel giro di tre anni, l’azienda ha compiuto si è
posizionata nel segmento più dinamico del mobile backhaul. E'
quanto emerge dal report di Infonetics “Mobile Backhaul Equipment
and Services” che oltre ad evidenziare la forte crescita del
mercato degli apparati IP/Ethernet per il mobile backhaul, assegna
ad Alcatel-Lucent la medaglia d'oro per il secondo anno nella
vendita di router.
"Le reti di comunicazione mobili – sottolinea la network
company – si trasformano sotto la spinta del crescente traffico
dati e Alcatel-Lucent fa leva su questa trasformazione per
conquistare la prima posizione nel segmento più dinamico del
mobile backhaul, il sistema di connessione con le stazioni
radio-base della rete mobile. Siamo entrati in questo mercato solo
tre anni fa, con l’introduzione dell’architettura di trasporto
mobile, anticipando in questo modo l’evoluzione verso una
infrastruttura mobile tutta basata sull’IP, nonché i nuovi
standard richiesti per lo sviluppo delle emergenti reti di quarta
generazione basate sull’Lte".
Alcatel-Lucent ha annunciato una serie di significativi sviluppi
delle soluzioni per questo mercato, a partire dal router di
aggregazione di servizio (SAR)7705 -18, oltre ad una soluzione di
gestione completa e unificata della rete e delle policy che si
estende dalla parte radio (la Radio Access Network o RAN) alla rete
‘core’ a pacchetto, permettendo un’integrazione più semplice
della rete, ricerca e soluzione guasti e una rapida messa in
servizio. "Con questi annunci, Alcatel-Lucent consolida una
leadership tecnologica e innovativa che aiuta gli operatori mobili
a far fronte in modo efficace all’esplosione del traffico
generata, tra l’altro, dalla diffusione degli smartphone e dalle
migliaia di applicazioni e contenuti video ad essi destinate",
sottolinea l'azienda. "Alcatel-Lucent comprende le sfide
che gli operatori mobili devono fronteggiare e ha potenziato le
proprie soluzioni con funzionalità “Any G to LTE” per
assicurare che gli operatori non siano intrappolati in un costoso
collo di bottiglia nella loro trasformazione dai sistemi 2G a
quelli 3G/3G+ in attesa degli sviluppi futuri dell’Lte".