Nuove norme per gli aiuto di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione. La Commissione europea ha adottato una comunicazione riveduta sulle norme per gli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (“disciplina Rsi del 2022”), che stabilisce le norme in base alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese per attività di Rsi, garantendo nel contempo parità di condizioni. La disciplina Rsi del 2022, che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Ue relativi alle transizioni verde e digitale, è entrata in vigore oggi.
“La disciplina riveduta degli aiuti di Stato adottata oggi permetterà agli Stati membri di sostenere più facilmente le attività di ricerca, sviluppo e innovazione, anche quelle delle piccole e medie imprese, garantendo nel contempo che le eventuali distorsioni della concorrenza siano ridotte al minimo – spiega Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – Le modifiche mirate apportate alle nostre norme sosterranno le transizioni verde e digitale in Europa agevolando gli investimenti pubblico-privato a favore delle innovazioni pioneristiche, della ricerca di punta e delle infrastrutture di prova e sperimentazione”.
La disciplina Rsi riveduta
L’adozione della disciplina Rsi del 2022 fa seguito a una valutazione delle norme esistenti avviata nel 2019 nel quadro del controllo dell’adeguatezza degli aiuti di Stato. La Commissione ha inoltre condotto un’ampia consultazione di tutte le parti interessate sulla proposta di testo riveduto della comunicazione, nel corso della quale sono stati raccolti anche i contributi di Stati membri, associazioni di imprese e di ricerca, gruppi di interesse e imprese, Ong e cittadini.
La disciplina Rsi riveduta comprende una serie di adeguamenti mirati per i) semplificare la disciplina Rsi del 2014 e tener conto dell’esperienza acquisita con la sua applicazione, prendere in considerazione gli sviluppi normativi, economici e tecnologici e allineare le norme alle attuali priorità politiche dell’Ue, quali il Green Deal europeo e le strategie industriale e digitale. In particolare le modifiche:
- aggiornano le definizioni esistenti di attività di ricerca e innovazione che possono beneficiare di sostegno in base alla disciplina Rsi. Nello specifico, le modifiche precisano la loro applicabilità per quanto riguarda le tecnologie digitali e le attività connesse alla digitalizzazione (ad esempio supercalcolo, tecnologie quantistiche, blockchain, intelligenza artificiale, cibersicurezza, big data e cloud o edge computing). L’obiettivo è fornire certezza giuridica agli Stati membri e ai portatori di interessi, facilitando nel contempo gli investimenti in Rsi che permetteranno di conseguire la trasformazione digitale nell’Ue;
- consentono il sostegno pubblico alle infrastrutture di prova e sperimentazione necessarie per sviluppare, testare e migliorare le tecnologie. L’obiettivo è rafforzare il rapido sviluppo e la conseguente diffusione di tecnologie di punta e innovative, in particolare mediante le piccole e medie imprese, facilitando nel contempo la transizione verde e digitale dell’economia dell’Ue e contribuendo alla nuova agenda europea per l’innovazione;
- semplificano determinate norme al fine di agevolare l’applicazione pratica della disciplina Rsi e di alleggerire gli eventuali oneri amministrativi eccessivi per le imprese e le autorità pubbliche. Ad esempio, le nuove norme introducono un meccanismo semplificato per determinare i costi indiretti dei progetti di ricerca e sviluppo, che possono beneficiare di sostegno in base alle norme sugli aiuti di Stato.
Allo stesso tempo, la disciplina Rsi del 2022 mantiene misure di salvaguardia per garantire che gli aiuti siano limitati a quanto necessario e non comportino indebite distorsioni della concorrenza.
Cos’è la disciplina Rsi
La disciplina Rsi mira ad agevolare le attività di ricerca, sviluppo e innovazione che, a causa dei fallimenti del mercato, non sarebbero svolte senza sostegno pubblico. Consente agli Stati membri, a determinate condizioni, di fornire alle imprese e alla comunità di ricerca gli incentivi necessari per realizzare attività e investimenti importanti in questo settore. La disciplina Rsi applica il principio della neutralità tecnologica e riguarda pertanto tutte le tecnologie, tutte le industrie e tutti i settori per garantire che le norme non determinino in anticipo quali percorsi di ricerca potrebbero portare a nuove soluzioni per prodotti, processi e servizi innovativi.
Le disposizioni della disciplina Rsi sono integrate dal regolamento generale di esenzione per categoria che stabilisce le condizioni di compatibilità ex ante in base alle quali gli Stati membri possono attuare misure di aiuto di Stato senza darne notifica preventiva alla Commissione.