Anche nel software ci sono parti più “hard” e parti più
“soft”: nel caso di Microsoft la parte più “hard”, il
lancio di Windows 7, è stata preceduta da un annuncio sulla parte
più “soft”, quella del web, che per la concomitanza rischia di
passare inosservato, ma che invece potrebbe essere strategico.
Un assalto all’arma bianca contro Google che ha come obiettivo le
ricerche su Internet: Redmond ha annunciato un'alleanza tra il
suo motore di ricerca Bing e Twitter. Se l'alleanza si
svilupperà negli auspici di Microsoft, Bing diventerà il posto
migliore, oltre al sito web del programma di microblogging, dove
scoprire cosa dice la gente su Twitter.
La risposta di Google non si è fatta attendere: sfruttando la
non-esclusività dell’accordo, il colosso di Mountain View è
subito corso ai ripari firmandone uno analogo. Ma come si spiega
questa corsa? La nuova sfida, spiega il responsabile Paul Yiu in un
post sul blog ufficiale di Bing, sta nel "real time", il
tempo reale. L’indicizzazione di un motore di ricerca e la sua
frequenza di aggiornamento non saranno mai così rapidi da dare
risposte immediate, come invece fanno i social network.
«L'esplosiva popolarità di Twitter è il miglior esempio di
questa opportunità. Twitter sta producendo milioni di tweet ogni
minuto su ogni soggetto che possiate immaginare. Il potere di
questi tweet emergente nella ricerca è enorme.
Servizi innovativi come Twitter ci permettono di accedere
all'opinione pubblica in modi che non erano possibili prima
d'ora», ha chiosato il manager.
Ciò che cambia quindi è il paradigma in cui i motori di ricerca
si muovono: non più il passato, ma l’immediatezza del presente,
le opinioni del popolo del web e, considerato il ruolo svolto dai
social network in alcuni eventi di interesse globale come le
proteste in Iran dopo il voto presiddenziale, anche le notizie.