AGENDA DIGITALE

Ricetta elettronica in ritardo: obiettivo 60% ancora lontano

Secondo i dati Promofarma solo Sicilia e Valle D’Aosta sono vicine al target del 60% fissato dall’Agenda digitale. Prescrizioni dematerializzate in fase di test su gran parte del territorio nazionale, ma per i primi effetti bisognerà aspettare ancora

Pubblicato il 27 Dic 2013

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A 2013 ormai terminato, si può dire ormai che nessuna Regione ha raggiunto l’obiettivo fissato dall’agenda digitale del Governo Monti, quello cioè di arrivare al risultato di emettere una percentuale del 60% di ricette mediche elettroniche. Se però si dovesse stilare una classifica di chi è arrivato più vicino all’obiettivo, in testa ci sarebbero la Sicilia e la Valle D’Aosta. E il processo ormai innescato su tutto il territorio nazionale potrebbe produrre i risultati migliori proprio nel 2014. A sostenerlo è Gianni Petrosillo, amministratore delegato di Promofarma, la società di Federfarma che si occupa di monitorare il passaggio dal cartaceo all’elettronico, che consentirà, una volta a regime, di ridurre gli errori prescrittivi, ottenere un controllo dei costi più preciso e rapido rispetto ai sistemi tradizionali di elaborazione e di ridurre, secondo le stime, del 30% la spesa farmaceutica.
Secondo i dati raccolti finora da Promofarma, però, al momento le Regioni marciano ancora ognuna per conto proprio, a velocità differenti e con risultati da considerare caso per caso. Nel caso del Veneto è appena terminata la prima fase di sperimentazione della ricetta elettronica, e si prevede che il 2014 sarà l’anno in cui Questa pratica dovrebbe dispiegare i suoi effetti su tutto il territorio regionale. “Siamo partiti in agosto 2013 in due Aziende Ulss, quelle di Treviso e Belluno, e ora stiamo estendendo il sistema anche alle altre. E’ appena iniziata la formazione per tutti i 3.900, tra medici di medicina generale e pediatri del Veneto, e per circa 1.300 farmacisti. L’obiettivo è di essere a regime entro la primavera”, afferma Claudio Saccavini, direttore tecnico del Centro Ricerca e innovazione per la sanità digitale regionale.

Ma per monento “solo Sicilia e Valle D’Aosta si avvicinano a quel 60% previsto dal Governo Monti – afferma Gianni PetrosilloMolise e Basilicata sono entrate a regime, in Friuli Venezia Giulia sta per partire la sperimentazione, così come in Piemonte”.

Nelle altre Regioni è in corso la sperimentazione, mentre la particolarità della Sicilia è quella di aver fatto entrare a regime il sistema senza una fase preliminare di test, e dove “solo a novembre – conclude Petrosillo – sono state emesse mezzo milione di ricette de-materializzate, nonostante non manchino le criticità”, tra le quali la scarsa disponibilità di collegamenti internet o la lentezza della piattaforma di gestione del sistema “al punto che a volte – denuncia Petrosillo – ci si mettono 3 minuti per aprire una ricetta elettronica”.
Alla base delle diverse velocità con cui procede il sistema ci sono anche le difformità tra i due sistemi con cui il farmacista trasmette i dati telematicamente: il Sac (Sistema di accoglienza centrale) utilizzato in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Liguria, Val D’Aosta, Molise, Sicilia, e il Sar (Sistema di accoglienza regionale), adottato da regioni come Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Toscana, Trento e Bolzano, Marche e Puglia, che è partito prima ma sta incontrando, secondo quanto riscontrato da Promofarma, più difficoltà.

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