Motorola Mobility ha un nuovo presidente e Coo (Chief Operating Officer): è Rick Osterloh. Operativo da subito, risponderà al Motorola Operating Board di Google fino a quando l’acquisizione da parte di Lenovo non sarà ultimata. Lenovo ha infatti raggiunto l’accordo a gennaio scorso per rilevare la divisione di telefonia mobile Motorola da Google.
Osterloh ha cominciato a lavorare in Motorola sette anni fa, contribuendo all’avvio dello sviluppo dei telefoni Android. Dopo un breve periodo trascorso a Skype, è tornato a Motorola, dove ha guidato la divisione di product management del gruppo.
“Siamo fiduciosi nella capacità di Osterloh non solo di gestire in modo agevole la transizione di Motorola da Google a Lenovo ma anche di guidare l’azienda verso una costante crescita” ha dichiarato Liu Jun, senior vp del Mobile Business Group di Lenovo.
Osterloh prende il posto di Dennis Woodside, che a inizio febbraio ha lasciato la company per diventare Coo di Dropbox, società specializzata nell’immagazzinamento dati nella nuvola informatica.
L’addio di Woodside era avvenuto pochi giorni dopo la decisione di Google di cedere Motorola Mobility a Lenovo per 2,91 miliardi di dollari, mandando così in fumo il progetto di entrare nel mercato degli smartphone con un telefonino proprietario in grado di competere con l’iPhone.
A detta degli analisti l’operazione è stata un’ammissione di sconfitta per Google e soprattutto per il suo co-fondatore e amministratore delegato Larry Page. È sotto la sua guida che a metà 2011 il gruppo californiano aveva puntato su Motorola Mobility, società già in crisi, acquisendola per 12,5 miliardi di dollari, la cifra più elevata spesa nei suoi 15 anni di storia. All’epoca dell’acquisizione circolarono rumors sul fatto che la vera intenzione di Google fosse quella di entrare in possesso del portafoglio brevetti particolarmente ricco di Motorola e del suo know-how. Lo stesso vicepresidente di Google, Vinton Cerf, ha detto il mese scorso al Corriere delle Comunicazioni: “L’acquisizione di Motorola Mobility è stata una mossa difensiva, perché in quel momento negli Usa erano in corso quotidiane battaglie tra le aziende relative ad accuse di plagio di brevetti. E Motorola Mobility aveva un portafoglio di brevetti particolarmente ricco. Quando è avvenuta la cessione ai cinesi di Lenovo abbiamo venduto la divisione di produzione della telefonia mobile ma non i brevetti, che sono ancora di nostra proprietà”.