“Riconoscere le facce”. Nec lo fa meglio

Il Dipartimento della Sicurezza Usa: “E’ la soluzione di riconoscimento più affidabile di altre”. Intanto l’azienda conclude un accordo con la greca Digea per la fornitura di ripetitori Dvb-T

Pubblicato il 29 Gen 2010

Una tecnologia leader. Il Still-Face Dataset del Multiple
Biometric Grand Challenge , messo a punto dal National Institute
of Standard and Technology (NIST), commissionato dall’ US
Department of Homeland Security ha giudicato così la tecnologia
di riconoscimento facciale implementata da Nec:  a percentuale
del falso positivo a quota 2,1%, e quella del falso negativo a
quota 1% raggiunta supera di gran lunga le tecnologie
concorrenti.

Le immagini facciali valutate dallo “Still – Face Dataset”
sono state scattate da fotocamere digitali ad alta definizione e
sotto sfidanti condizioni, incluse immagini compresse usate per
gli IC Passport e immagini riprese in ambienti interni poveri di
luce o sotto la luce diretta del sole. Queste situazioni sono
state pensate come possibili anticipazioni di scenari reali ed i
risultati dei test hanno dimostrato performance di alta
qualità.

L’azienda giapponese ha sviluppato nel 2002 la tecnologia Nec
NeoFace, con cui estrapola caratteristiche personali tra una
gamma di condizioni, incluse proposte differenti e altri punti di
vista. Nec era già stata riconosciuta al primo posto nella
velocità e nell’accuratezza nella tecnologia delle impronte
digitali, delle impronte palmari, e della corrispondenza delle
impronte parziali dal 2004.

La tecnologia per la ricognizione facciale di Nec è stata
adottata in Giappone e in tutto il mondo – inclusi paesi come
Hong Kong e Cile – dalla Polizia, dal sistema immigrazione e
presso parchi di divertimento.

E le buone notizie per Nec non finiscono con il presttigioso
riconoscimento. Nec ha  iinfatti annunciato un accordo, già
raggiunto nell’autunno 2009, con Digea, Digital Network
Operator greco con la responsabilità di fornire una rete di
broadcasting per la trasmissione della tv digitale in Grecia.
L’accordo raggiunto fra le due compagnie riguarda la fornitura
di trasmettitori Nec Dvb-T fino al 2015, e permetterà a Digea di
lanciare una rete privata Dvb-T nel paese, coprendo quasi il 100%
della popolazione.

I trasmettitori forniti saranno circa 300: Nec ha già fornito i
materiali necessari alla trasmissione da Xilokastro nel
Peloponneso e sta procedendo ora con Salonicco e Atene, mentre
Patrasso e Larissa devono aspettare ancora qualche mese.

I rispettivi Ceo sono naturalmente soddisfatti di
quest’accordo. Quello di Digea, George Mathios per
l’importante contributo tecnologico e di know-how che
un’azienda come Nec può offrire. Ugo Govigli, Ceo di Nec
Italia, afferma: “Siamo molto fieri dell’accordo con Digea,
che costituisce un’altra pietra miliare di Nec nel segmento
delle Reti di Broadcasting Digitale Terrestre ed è soprattutto
uun passo importante per la crescita di Nec in questo Paese”.

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