Le forze dell’ordine Usa continueranno a non poter utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale di Amazon. Lo ha stabilito la società di Seattle a seguito delle pressioni subite dagli attivisti per i diritti civili e dai suoi stessi lavoratori contro la vendita della soluzione tecnologica alla polizia. Il divieto di utilizzo del riconoscimento facciale, annunciato lo scorso giugno e inizialmente previsto della durata di dodici mesi, viene dunque così esteso sino a data da destinarsi. Le motivazioni della decisione non sono state rese note.
Alla base della problematica vi è la preoccupazione che la tecnologia possa identificare in modo errato le persone con la pelle più scura. Amazon ha comunque respinto le accuse di pregiudizio e ha puntato l’attenzione sull’accuratezza della sua tecnologia.
Almeno sette Stati Usa hanno già emanato restrizioni che limitano l’uso della tecnologia da parte del governo e molti altri Stati, città e governi regionali stanno discutendo proposte simili. Uno degli ultimi a considerare un divieto è stato il consiglio direttivo della contea di King, Washington, che comprende Seattle, dove ha sede Amazon.
Una scelta a seguito delle proteste nazionali
L’annuncio della sospensione dell’uso da parte della polizia del riconoscimento facciale era arrivato in un momento di proteste a livello nazionale e di rinnovata attenzione verso le ingiustizie razziali negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd, l’uomo di colore morto dopo essere stato soffocato con un ginocchio sul collo da un agente di polizia bianco.
Anche Microsoft e Ibm hanno sospeso le vendite del loro software alle forze dell’ordine più o meno nello stesso periodo dell’anno scorso, sebbene la maggior parte dei dipartimenti di polizia si rivolga ad aziende meno conosciute per la tecnologia di scansione facciale.
“Bloccare totalmente l’uso della tecnologia”
L’American Civil liberties union ha lodato Amazon per la proroga alla moratoria. Ma ha aggiunto che “l’amministrazione Biden e le legislature in tutto il paese devono proteggere ulteriormente le comunità dai pericoli di questa tecnologia, ponendo fine al suo utilizzo da parte delle forze dell’ordine del tutto, indipendentemente dalla società che la sta vendendo”.