LA TRATTATIVA

Riders, è stallo sul contratto. Ma Catalfo non molla: “Servono subito soluzioni condivise”

Al tavolo al ministero del Lavoro non si sana la spaccatura tra Assodelivery e Ugl, da una parte, e i sindacati confederali, dall’altra, sulla tipologia di Ccnl da applicare. In vista una nuova convocazione

Pubblicato il 12 Nov 2020

riders

Nessun passo indietro, l’accordo appena firmato tra Assodelivery e Ugl che definisce i riders lavoratori autonomi resta, ma il dialogo tra governo sindacati e aziende della consegna del cibo a domicilio andrà avanti alla ricerca di una possibile mediazione su un nuovo contratto collettivo di lavoro che tuteli maggiormente i ciclo fattorini. Si è evitato il muro contro muro e il confronto continuerà , probabilmente già dalla prossima settimana. È questa la conclusione del tavolo convocato dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. Nessuna indicazione operativa sul come andare avanti, dunque, ma il futuro dei rider resta al centro dell’attenzione nonostante lo “strappo” di Assodelivery che ha ricevuto ancora forti critiche da parte dei sindacati confederali.

La Cgil ha chiesto di fatto il “ritiro” dell’accordo con l’Ugl come condizione preliminare per proseguire il dialogo. “Le imprese del food delivery dimostrino subito la disponibilità a non considerare l’accordo siglato come punto di riferimento”, ha spiegato il segretario confederale Tania Scacchetti ribadendo la necessità “in primis del superamento del cottimo e del riconoscimento dei diritti tipici della subordinazione”.

Una critica che il ministero stesso aveva già segnalato con un documento inviato ai vertici di Assodelivery in cui l’accordo era stato puntigliosamente chiosato soprattutto nella parte relativa alle retribuzioni troppo simili ad un cottimo: il meccanismo di retribuzione, infatti, scrivevano i tecnici di via Veneto, appare “parametrato esclusivamente sulle consegne effettuabili nel tempo unilateralmente stimato dalle piattaforme”. Un concetto ribadito anche oggi di fatto al termine dell’incontro: “Oggi più che mai, anche alla luce del ruolo sociale svolto dai ciclofattorini durante la pandemia, è necessario garantire loro l’effettività dei diritti minimi inderogabili sanciti dalla legge, a partire dal riconoscimento di una retribuzione dignitosa e dalla garanzia della salute e sicurezza”, ha spiegato Catalfo annunciando peraltro la convocazione di un nuovo round dedicato al caporalato digitale e l’istituzione di un “osservatorio permanente” indispensabile per monitorare l’evoluzione del settore del food delivery e agevolare la ricerca di soluzioni regolative condivise.

L’accordo Assodelivery-Ugl dunque resta sul tavolo. ”Al momento non esistono altri contratti possibili, tantomeno ipotesi di revisione”, replica l’Ugl. “L’accordo firmato lo scorso 3 novembre è il primo in Italia e in Europa che riconosce diritti esigibili e concreti ai lavoratori del food delivery. Un traguardo storico che introduce una disciplina a tutela di una categoria finora dimenticata”, dice Vincenzo Abbrescia, Ugl Rider che critica duramente anche l’annuncio fatto da Just Eat – la società è per questo uscita da Assodelivery – di un nuovo contratto per i rider dal 2021 come lavoratori dipendenti.

“E’ interessante ma vogliamo capire meglio. Per ora non c’è nulla di concreto, solo promesse contraddittorie – ha sottolineato Abbrescia – Il contratto con Assodelivery invece ha garantito tutele minime obbligatorie quali un corrispettivo minimo per ogni ora lavorata, indennità per lavoro in orario notturno, un incentivo minimo orario garantito per un periodo di quattro mesi in caso di apertura del servizio in una nuova zona”.

Sulla stessa lunghezza d’onda della Cgil, la Uil per la quale il riferimento resta il contratto della logistica. La segretaria confederale Uil, Tiziana Bocchi, a margine del tavolo tra ministero del Lavoro, AssoDelivery e sindacati. “L’obiettivo – ha puntualizzato la segretaria confederale Uil, Tiziana Bocchi  – è ridare dignità al lavoro dei riders, a partire da eque e giuste retribuzioni, previdenza, indennità, maggiorazioni, ferie, protezione sociale, nel perimetro di rapporti negoziali costruttivi e improntati al dialogo. Il riferimento, per noi, resta solidamente il contratto nazionale sottoscritto dalle nostre federazioni dei trasporti nel luglio 2018, aggiornato recentemente con un protocollo di settore, e capace di adattarsi perfettamente alle specificità del lavoro di questo settore”.

La Cisl punta invece a una mediazione che Assodelivery si è detta pronta ad accogliere: lavorare al superamento della contrapposizione tra autonomo e subordinato in nome di relazioni industriali pragmatiche e responsabili, capaci di includere tutto il segmento dei riders nel perimetro di diritti veri, esigibili e contrattati. Per il presidente dell’associazione che raccoglie le piatraforme di food delyvery, Matteo Sarzana, “il dialogo andrà avanti e dovrà proseguire in modo costruttivo perchè l’obiettivo è guardare oltre quello che abbiamo costruito e lavorare a un quadro innovativo di regole per il settore del food delivery attraverso gli strumenti della contrattazione collettiva, a beneficio di chi collabora con le piattaforme e di tutto l’indotto”.

Il contratto di Just Eat

Dal 2021 i rider che effettuano le consegne di cibo a domicilio per Just Eat saranno assunti con un contratto da lavoratori dipendenti, grazie al modello di delivery “Scoober”, che la società del gruppo Just Eat Takeaway.com ha già attivato in alcuni paesi del gruppo. Questo nuovo inquadramento, spiega Just Eat in una nota, consentirà agli addetti alle consegne di avere più vantaggi e tutele e conservando la flessibilità e la possibilità di operare combinando studio e altre attività.

La formula “Scoober” prevede che i lavoratori siano “completamente tutelati e assicurati”, e fa parte del percorso che l’azienda sta seguendo con l’obiettivo di far crescere ed evolvere il mercato costruendo un sistema sempre più al passo con le esigenze e le peculiarità del settore, migliorando il modello di business ma anche lavorando alla costruzione di un modello in grado di tutelare sempre di più anche i lavoratori. Il nuovo modello, spiega la società, verrà implementato gradualmente. Durante la fase di sviluppo del modello in Italia, continueranno a restare attivi i contratti in essere con riferimento al nuovo Ccnl Rider, con l’obiettivo di approfondire e studiare le migliori soluzioni di applicazione della nuova soluzione in Italia.

Il modello “Scoober” prevede che i rider di Just Eat abbiano un contratto da lavoratori dipendenti basato sulle linee guida internazionali di un accordo aziendale, adattate e in linea con la normativa e la legislazione italiana. Sarà possibile mantenere la flessibilità legata al tipo di attività in base alla tipologia di contratto, full time o part-time, e sarà introdotta una paga oraria, corrispondente quindi all’intero turno coperto dal rider e non in relazione alle singole consegne, sulle quali invece si valuterà un ulteriore bonus.

Cosa prevede contratto Ugl-Assodelivery

Lo scorso 16 settembre Assodelivery, associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats, e il sindacato Ugl hanno firmato un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro.

Il contratto prevede, nello specifico, un compenso minimo pari a 10 euro per ora lavorata, cioè in base al tempo per svolgere ogni consegna; indennità integrative, pari al 10%, 15% e 20% in corrispondenza di una, due o tre delle seguenti condizioni: lavoro notturno, festività e maltempo; incentivo orario di 7 euro, anche nel caso di assenza di proposte di lavoro, per i primi 4 mesi dall’apertura del servizio presso una nuova città; sistema premiale, pari a 600 euro ogni 2000 consegne effettuate; dotazioni di sicurezza a carico delle piattaforme quali indumenti ad alta visibilità e casco per chi va in bici, che saranno sostituite rispettivamente ogni 1500 e 4000 consegne; coperture assicurative contro gli infortuni (Inail) e per danni contro terzi; formazione con particolare riferimento a sicurezza stradale e alla sicurezza nel trasporto degli alimenti; divieto di discriminazione, pari opportunità e tutela della privacy, principi che caratterizzeranno il funzionamento dei sistemi tecnologici delle singole piattaforme; contrasto al caporalato e al lavoro irregolare, ovvero un insieme di iniziative per contrastare la criminalità; diritti sindacali, ovvero una quantità stabilita di giornate e di ore destinate ai rider che assumono il ruolo di dirigenti sindacali.

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