Rim (Research in Motion) d’ora in poi non esisterà più perché l’azienda canadese cambia il nome in Blackberry. L’ha annunciato oggi l’amministratore delegato Thorsten Heins in coincidenza con la presentazione del nuovo sistema operativo, il 10, che va a equipaggiare i due nuovi modelli della gamma: lo Z10, con un touchscreen da 4.2 pollici (più grande dell’iPhone5) e il Q10, con tastiera fisica (qwerty) richiesta dagli utenti business.
“BlackBerry è il nostro prodotto più famoso, la gente ci conosce per Blackberry e quindi da oggi ci chiameremo cosi. Abbiamo reinventato i nostri prodotti, reinventiamo il mobile e vogliamo che ciò si rifletta anche nel nostro brand” ha detto Heins da New York.
Oltre che nella metropoli americana, l’evento per il lancio del sistema operativo BlackBerry 10 e dei primi due smartphone della serie si è tenuto in contemporanea a Londra, Parigi, Dubai, Johannesburg, Jakarta e New Delhi ed è stato trasmesso in diretta webcast su Internet.
Il lancio, considerato di vitale importanza per l’ormai ex Rim, che negli ultimi anni ha subito un netto declino anche a causa della concorrenza di Apple e Samsung, è stato seguito con grande attenzione da addetti ai lavori e consumatori. E i social network sono stati inondati di commenti, opinioni e critiche. Proprio sulla piattaforma di microblogging Carolina Milanesi, analista di Gartner, ha sottolineato l’importanza del nuovo Blackberry full touch, “perché non tutti vogliono toccare, ma molti sì”. Ha poi apprezzato il fatto che la tastiera sia pensata per chi scrive in varie lingue e ha affermato che il “BlackBerry Peek ha il potenziale per diventare il nuovo pinch and zoom (la funzione per allargare un’immagine con il tocco delle dita, ndr).
Sempre su Twitter un altro analista di Gartner, Michael Gartenberg, ha ricordato che “Blackberry Messanger (applicazione messanger contenuta nei dispositivi della “mora”, ndr) è stata la chiave per il successo di Rim in chiave consumer ma per ripetere il successo serve un portafoglio di offerte a prezzi più bassi”.
Nel social di Jack Dorsey figura anche un hashtag molto seguito, #Crackberry.com, che collega al “primo sito per users (and abusers)” dei dispositivi dell’ex Rim.
Il clamore intorno ai nuovi Blackberry non si è però tradotto in accoglienza positiva da parte del mondo della finanza. I titoli della ex Research in Motion hanno perso il 6,3% a Wall Street, sulle scia delle indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal sul fatto che i nuovi dispositivi non arriveranno sul mercato americano prima della metà di marzo. Questo significa che le vendite saranno ferme per almeno un mese (i consumatori, presumibilmente, non acquisteranno i vecchi modelli) e che gli azionisti della società canadese non potranno incassare a marzo i dividendi che tutti si attendono in conseguenza del lancio dei nuovi modelli.