AGENZIA DELLE ENTRATE

Rimborsi dal fisco: false e-mail per rubare i dati agli utenti

Gli hacker approfittano dei rimborsi ai pensionati per inviare un finto messaggio da parte dell’Agenzia delle Entrate che invita a collegarsi ad un link ad hoc dove fornire i propri dati

Pubblicato il 12 Ago 2015

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Un rimborso fiscale da 418,33 euro. Ottenibile in appena 3-5 giorni. Il tempo di “elaborarlo”. E per ottenerlo basta collegarsi al link “Accedi al tuo rimborso fiscale”. Hanno deciso di approfittare della maxi operazione di rimborsi a favore dei pensionati gli hacker che stanno mandando in giro un’email il cui intestatario risulta essere l’Agenzia delle Entrate. Ma che si tratti di una falsa e-mail è evidente da alcuni particolari. A partire dai refusi nel messaggio

“Caro cittadino – inizia così la missiva – dopo gli ultimi calcoli annuali della vostra attività fiscali (e qui il primo errore nel plurale) abbiamo stabilito che si ha diritto a ricevere il rimborso fiscale di 418,33 euro (il rimborso e non un, come se ci fosse una tantum di rimborso a carico di ciascun cittadino, e qui l’inganno collegabile ai rimborsi per i pensionati).

Poi, per “accreditare” la missiva, gli hacker inseriscono alcune informazioni tecniche incomprensibili: “Un rimborso può essere ritardato per una serie di motivi. Per esempio: record-invalid, applying dopo la scadenza”. E per concludere in bellezza un messaggio che invita a fare attenzione allo spam per non mettere a repentaglio le comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate. Ed è in questa parte del messaggio, quella sotto la scritta Importante, tutta in maiuscolo, che gli errori si accumulano a riprova della falsità della missiva: “Se trovate questa e-mail alla rinfusa, Spam o Junk prego spostarlo tua casella di posta da non mettere a repentaglio il futuro la nostra comunicazioni con voi. E’ essenziale per ricevere tutte le email da noi di essere in contatto”.

Infine l’indirizzo dell’Agenzia dell’Entrate, in via Cristoforo Colombo al civico 426 a Roma. E l’indirizzo corrisponde al vero così come la partita Iva, ma insomma è abbastanza semplice fare il copia e incolla di informazioni disponibili online.

Il rischio, nell’aprire l’e-mail è di mettere a repentaglio i propri dati personali nonché di fornire informazioni sensibili quali il numero del conto corrente per l’accreditamento del rimborso oppure il proprio indirizzo di casa e il numero di telefono. Dunque non bisogna né collegarsi al link indicato né tantomeno fornire i propri dati.

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