Rivoluzione per Pc e server, da Intel Labs il chip a 48 core

Il chip “futuristico”, per ora un prototipo, consente prestazioni elevatissime con un basso consumo di energia. E’ un processore talmente intelligente che potrebbe permettere l’interazione visiva uomo-macchina. Nello sviluppo, importante contributo di Intel Labs Europe

Pubblicato il 03 Dic 2009

E’ ancora in fase sperimentale, ma il nuovo processore Intel
presentato dai ricercatori di Intel Labs potrebbe rivoluzionare la
progettazione di notebook, Pc e server. Questo chip futuristico con
48 core, denominato "single-chip cloud computer", ha un
numero di motori di elaborazione circa 10-20 volte superiore
rispetto agli attuali processori Intel Core più diffusi.

Il prototipo contiene 48 core di elaborazione Intel pienamente
programmabili (per fare un confronto, i chip di nuova generazione
che Intel introdurrà nel 2010 contengono da sei a otto core), il
numero più elevato finora raggiunto in un singolo chip di silicio.
Il prototipo include inoltre una rete ad alta velocità su chip per
la condivisione di informazioni, oltre a tecniche di gestione del
consumo di energia completamente nuove che rendono possibile
un'efficienza estremamente elevata per tutti i 48 core, con un
consumo di appena 25 watt in inattività o di 125 watt quando
operano alle massime prestazioni (equivalente circa a quello degli
attuali processori Intel e di appena due lampadine standard per uso
domestico).

Questi chip serviranno ad aggiungere caratteristiche ampiamente
scalabili ai futuri computer, favorendo lo sviluppo di categorie
interamente nuove di applicazioni software e interfacce
uomo-macchina. Il prossimo anno Intel prevede di coinvolgere vari
collaboratori di settore e università distribuendo almeno 100 di
questi chip sperimentali per la ricerca pratica nello sviluppo di
nuove applicazioni software e nuovi modelli di programmazione.

Equipaggiati con un chip del genere, per esempio, i futuri notebook
potrebbero essere dotati di una capacità visiva simile a quella
degli esseri umani, per vedere oggetti e movimenti in tempo reale e
con un'elevata accuratezza. Questo tipo di interazione potrebbe
portare a eliminare la necessità di tastiere, telecomandi o
joystick per i videogame. Secondo alcuni ricercatori, i computer
potrebbero anche essere in grado di leggere le onde cerebrali,
consentendo agli utenti di impartire i comandi semplicemente
pensandoli, senza parlare.

Intel Labs ha soprannominato il chip sperimentale "single chip
cloud computer" perché ricorda l'organizzazione dei data
center utilizzati per creare un "cloud" di risorse
informatiche tramite Internet. I cloud data center sono costituiti
da decine di migliaia di computer collegati tramite una rete
fisicamente cablata, che distribuiscono attività complesse e set
di dati di notevoli dimensioni in parallelo. Il nuovo chip di
ricerca sperimentale di Intel si basa su un approccio analogo,
anche se tutti i computer e le reti sono integrati in una singola
piastrina di silicio Intel, con una riduzione significativa della
quantità di computer fisici necessari per creare un cloud data
center.

“Con un chip come questo possiamo immaginare un cloud data center
del futuro caratterizzato da un'efficienza energetica di gran
lunga superiore rispetto alle attuali soluzioni, con un
significativo risparmio di risorse in termini di spazio e costi
energetici”, ha dichiarato Justin Rattner, direttore di Intel
Labs e Chief technology officer di Intel. “Nel corso del tempo,
prevediamo che questi concetti avanzati trovino una loro
collocazione nei dispositivi mainstream”.

Il chip “futuristico” rappresenta il risultato più recente
ottenuto dal programma di ricerca Intel nel campo del computing su
scala tera, per realizzare futuri chip con decine o centinaia di
core. È stato creato in collaborazione dai centri di ricerca di
Intel Labs di Bangalore (India), Brunswick (Germania) e Hillsboro,
Oregon (Usa). Intel Brunswick, parte di Intel Labs Europe, ha
progettato il core del processore. Il team tedesco, responsabile
delle attività di validazione dell'intero chip, ha applicato
una tecnologia proprietaria di emulazione di microprocessori che ha
consentito al team internazionale di testare i progetti software e
hardware prima dell'effettiva realizzazione del chip. In questo
modo è stato possibile dimezzare i tempi di progettazione.

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