Rivoluzione Privacy, Catania: “Bene nuove regole Ue, ma approccio troppo conservativo”

Il presidente di Confindustria digitale a CorCom: “Apprezziamo lo sforzo dell’Europa di giungere a una normativa unica. Ma l’impostazione rischia di pregiudicare la competitività europea in settori come Internet of Things e Industria 4.0”

Pubblicato il 17 Dic 2015

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Confindustria Digitale apprezza lo sforzo dell’Ue di giungere, nell’ambito della costruzione del Digital Single Market, alla definizione di una normativa unica sulla privacy per tutti gli Stati dell’Unione, che sia di riferimento anche per gli scambi internazionali di dati. Non possiamo, tuttavia, non manifestare la nostra forte preoccupazione per l’approccio conservativo che caratterizza la nuova normativa, concentrato più sulla prevenzione dei rischi che sulla valorizzazione delle opportunità che offre il digitale”.

Lo dice a Corcom Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, in merito all’accordo alla riforma sulla protezione dei dati (General Data Protection Regulation) approvata questa mattina anche dal Parlamento europeo, dopo l’accordo raggiunto in sede di Commissione e Consiglio Europeo.

“Riteniamo – prosegue Catania – che nel prossimo futuro tale impostazione rischi di pregiudicare la competitività europea nello sviluppo dei servizi basati sull’elaborazione e il trasferimento dei dati, ad iniziare dall’ Internet delle cose e dall’Industria 4.0”.

“Non v’è dubbio che la nuova normativa costituirà una base su cui costruire un campo da gioco livellato per tutti gli attori del digitale – precisa Catania – Sotto questo profilo sarebbe stato opportuno che il regolamento prevedesse direttamente un coordinamento esplicito con la normativa di tutela dei dati personali che si applica agli operatori di telecomunicazioni”. Secondo la federazione italiana dell’Ict, infatti, la mancanza di tale esplicitazione rischia di vanificare uno dei principali benefici che questa categoria di operatori si attendeva dalla nuova normativa comunitaria.

“Nel lungo iter di approvazione del regolamento – continua il presidente di Confindustria Digitale – abbiamo evidenziato con forza le criticità in tutti gli ambiti istituzionali a livello nazionale ed europeo. Ma dobbiamo costatare che la richiesta di semplificazione e di creazione di un contesto operativo facile per le imprese, di rapida implementazione e senza troppe complessità, è stata disattesa. Si è privilegiato, un approccio alla protezione dei dati più formale e conservativo, non considerando l’effetto di disincentivo all’innovazione che una normativa così complessa reca in sé” .

“Alla luce dell’importanza data dalla Commissione alla strategia per il mercato unico digitale – conclude Catania – ci auguriamo che, una volta perfezionato il nuovo regolamento, sarà interesse della stessa Commissione procedere a un’ attuazione che fughi tali rischi, anche attraverso la maturazione di una sensibilità adeguate a recepire anche le esigenze dell’industria in una più stretta collaborazione con i suoi rappresentanti”.

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