LO SCENARIO

Robot pronti a sbarcare nel 50% delle Pmi italiane. Ma serve più formazione

Il 62% di professionisti e manager valuta positivamente l’ingresso in azienda di “automi” digitali, più connessi e accessibili. Cruciali strategie che accompagnino il cambiamento con azioni mirate, secondo lo studio di Fruitcore robotics

Pubblicato il 26 Lug 2022

robot

La metà delle Pmi italiane sta pianificando l’introduzione di robot in azienda, mentre il 14% li ha già introdotti. Emerge da una ricerca effettuata da Fruitcore robotics secondo cui  il 62% di professionisti e manager valuta positivamente l’ingresso in azienda di “automi” digitali, più connessi e accessibili. Ma sono cruciali strategie che accompagnino il cambiamento con azioni mirate.

Robot “benvenuti” nelle Pmi

La ricerca mostra come il sentiment generale sia positivo. Secondo la maggioranza degli intervistati (62%), finora sono stati soprattutto i ‘lavori d’ufficio’ a beneficiare della digitalizzazione, per cui è giunto il momento di dare priorità anche ai reparti di produzione (64%).

Per circa due terzi, i robot potrebbero rappresentare un buon primo passo verso la digitalizzazione e l’automazione.

Molti lavoratori sperano in un cambiamento a livello pratico nel lavoro quotidiano, ad esempio un incremento della qualità lavorativa o la prospettiva di dover lavorare meno con sostanze pericolose.

Alcuni citano inoltre un miglioramento nella percezione del lavoro: il 33% dichiara che i robot consentirebbero di eseguire meno compiti ripetitivi, il 32% si sentirebbe agevolato, il 29% farebbe un lavoro meno impegnativo dal punto di vista fisico, il 28% afferma che le mansioni diventerebbero più interessanti, mentre il 26% si sentirebbe orgoglioso nel poter lavorare con l’alta tecnologia.

Più aspettative positive che timori

“Tutti conoscono i grandi robot industriali che assemblano automobili o altre attrezzature pesanti nelle linee di produzione – spiega Jens Riegger, Ceoe co-fondatore di Fruitcore robotics –. Ma ora c’è anche una nuova generazione di robot, più piccoli, più digitali, più connessi e accessibili alle piccole e medie imprese. Poiché questi nuovi ‘robot digitali’ sono anche molto facili da mettere in funzione e possono essere utilizzati senza conoscenze preliminari, si stanno facendo strada nelle aziende di medie dimensioni. Troppo spesso abbiamo sentito dire che la paura dei dipendenti di essere sostituiti dai robot impedisce la modernizzazione”.

Il sondaggio rivela, dice Riegger, che le preoccupazioni ci sono, ma le aspettative sono di gran lunga superiori. I professionisti e i manager delle Pmi italiane hanno capito che la digitalizzazione e l’automazione sono centrali per essere a prova di futuro”.

Preoccupazioni e modi per affrontarle

Non tutti i dipendenti accetterebbero positivamente nuovi colleghi robot: il 7% dichiara che si sentirebbe superfluo se venissero introdotti, il 10% avrebbe paura delle innovazioni e l’11% sarebbe “sopraffatto”. Un quarto dei responsabili di produzione ha inoltre dichiarato di temere la complessità del lavoro con i robot. I management devono saper valutare queste preoccupazioni.

Le misure di accompagnamento, infatti, possono facilitare il cambiamento: il 40% degli intervistati ritiene particolarmente importante avere accesso a programmi di formazione che facilitino il lavoro con i robot (40%).

Organizzazione pilastro fondamentale

L’organizzazione e la buona pianificazione sono fondamentali: più di un quarto (26%) afferma che nessun dipendente dovrebbe lavorare esclusivamente con i robot. Inoltre, molti vorrebbero poter decidere quali compiti affidare ai robot e quali no (31%). Quasi un quarto (24%) dichiara che lavorando con i robot avrebbe più tempo da dedicare a mansioni di maggior valore, e vorrebbe avere una buona pianificazione dei nuovi compiti da svolgere.

Il personale manageriale delle aziende che già utilizzano i robot sottolinea con una frequenza superiore alla media anche la prospettiva di un aumento di stipendio in caso di assunzione di mansioni di qualità superiore (34% vs 27% di media) o la prospettiva di una settimana di quattro giorni (27% vs 23% di media) possono essere misure di accompagnamento interessanti.

I benefici dei robot in azienda

Secondo il personale manageriale, l’introduzione dei robot porta diversi benefici alla linea di produzione. I processi nelle aziende potrebbero svolgersi più velocemente (67%), la qualità (67%) e la produttività (63%) aumenterebbero, i robot rappresenterebbero un vantaggio competitivo (64%) e forse anche una soluzione al problema della carenza di lavoratori qualificati (59%).

Quest’ultimo è un problema rilevante che l’inserimento di robot può ovviare: il 68% degli intervistati afferma infatti che la propria azienda ha difficoltà a trovare lavoratori qualificati o necessita di molto tempo per farlo. Inoltre, i robot potrebbero rendere l’ambiente di lavoro più sicuro (65%) e sollevare i lavoratori da compiti ripetitivi (69%) e poco ergonomici (64%).

Per ottenere i benefici sperati, le Pmi dovrebbero sfruttare appieno il potenziale dei robot digitali. Secondo i responsabili di produzione intervistati, circa un terzo delle aziende intende farlo: il 34% valuterebbe i dati dei robot per migliorarne le prestazioni e la longevità, il 33% li collegherebbe al cloud per lavorare sempre con gli ultimi aggiornamenti (il 24% non lo farebbe per problemi di sicurezza) e più di un quarto (29%) intende anche esplorare soluzioni di intelligenza artificiale.

Formazione al centro del processo

Secondo il 42% degli intervistati, le scuole e gli istituti di istruzione secondaria dovrebbero offrire programmi tecnici migliori per preparare la società all’automazione robotica su larga scala. Più di un terzo (39%) sottolinea l’importanza di incentivi per le aziende private affinché forniscano una migliore formazione digitale. Il 32% dichiara la necessità di un reddito di base universale come “rete di sicurezza”, mentre un quinto pensa che una tassa sui robot sia utile per bilanciare le riduzioni dell’imposta sul reddito.

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