Il ritardo dei progetti di trasformazione digitale costa 9,5 milioni di dollari l’anno, a livello globale, contro i 6,8 milioni di dollari dello scorso anno. E’ questo il macro-dato che emerge dal Connectivity Benchmark Report di MuleSoft (Salesforce) secondo cui è la mancata integrazione di app e dati la sfida più grande. Un terzo delle organizzazioni prevede di investire nell’automazione robotica dei processi per favorire una crescita efficiente.
Il “blocco” delle applicazioni non connesse
Il 70% delle applicazioni aziendali non è connesso e integrato, un problema sempre più rilevante in quanto solo nell’ultimo anno il numero di applicazioni è cresciuto del 10%. In media, ogni organizzazione dispone di più di 1.000 applicazioni (in aumento rispetto alle 976 identificate nel report del 2022), e la loro mancata integrazione – secondo l’80% degli intervistati nel report – rappresenta un limite al successo dei progetti di trasformazione digitale. Ecco perché le aziende sono orientate ad adottare una tecnologia che organizzi e integri i loro dati e colleghi reparti e team.
Aumentano inoltre i costi di integrazione custom: negli ultimi 12 mesi le aziende hanno speso in media 4,7 milioni di dollari per l’implementazione di integrazioni custom, un aumento rispetto ai 3,7 registrati l’anno scorso.
Connettività basata su Api
Dal momento che le aziende sono sempre più digitali e alla ricerca dell’efficienza, la stragrande maggioranza (99%) utilizza le Api per integrare applicazioni e dati al fine di creare esperienze cliente d’eccellenza e generare nuovi ricavi.
Potenziare gli utenti aziendali funzionali e non tecnici accelera la trasformazione: il 68% delle aziende più all’avanguardia nella trasformazione digitale ha una strategia consolidata per consentire agli utenti funzionali e di estrazione non tecnica di integrare facilmente applicazioni e fonti di dati utilizzando le Api, dimostrando che gli strumenti low-code possono migliorare l’agilità aziendale.
Le Api generano ricavi grazie all’aumento delle strategie di integrazione top-down: in media le aziende generano il 38% dei ricavi dalle Api, un anno fa il dato era al 35%. Inoltre, il 75% delle aziende adesso ha una strategia top-down di integrazione delle Api.
Cresce il ricorso all’automazione
Con l’aumento della domanda, l’IT si rivolge all’automazione per supportare i flussi di lavoro non tecnologici. La Robotic Process Automation, che consente ai team di automatizzare i processi e le attività aziendali con i bot, è una tecnologia di automazione adottata sempre più spesso nelle aziende. Il 33% investe in questa tecnologia.
L’IT continua a “possedere” l’automazione nel contesto della digital disruption: gli sviluppatori (72%), le operazioni IT (65%) e gli amministratori (49%) hanno maggiori probabilità di essere responsabili dell’automazione dei processi aziendali.
I ruoli non tech richiedono l’automazione: i dipartimenti di data science (64%), prodotto (62%), business analysis (61%), assistenza clienti (58%), finanza (57%), marketing (56%), engineering (56%) e risorse umane (52%) segnalano la necessità di automazione nei loro reparti.
Le integrazioni riutilizzabili offrono opportunità di risparmio: in media, il 47% degli asset e dei componenti software interni delle aziende possono essere riutilizzate da parte degli sviluppatori per una maggiore efficienza di integrazione.
In aumento i costi dei progetti non completati
Con l’avanzare della trasformazione digitale aumenta il costo dei progetti non andati a buon fine
Nonostante l’aumento del volume dei progetti IT (una crescita del 41% rispetto all’anno precedente), la maggior parte delle aziende (69%) è in anticipo sui progressi della trasformazione digitale grazie, in parte, al miglioramento delle infrastrutture.
Tuttavia, il costo del mancato completamento dei progetti è aumentato, mettendo a rischio i profitti delle aziende.
Più investimenti nell’IT
I team IT riducono i tempi di realizzazione: il 48% dei team dichiara di aver completato tutti i progetti IT richiesti lo scorso anno, rispetto al 44% del 2022. Inoltre, i ritardi nella consegna dei progetti sono diminuiti dal 52% al 30% rispetto all’anno precedente. Questo è il risultato del continuo aumento degli investimenti delle aziende nei team IT, con una media di 11,7 milioni di dollari.
“Le aziende continuano a investire in progetti di trasformazione digitale nonostante l’incertezza delle condizioni economiche. In alcuni casi si sta addirittura accelerando – commenta Davide Andreoni, Senior Regional VP e Head of Italy di MuleSoft -. Tuttavia, gli sforzi di integrazione sono in ritardo e le aziende non riescono a sfruttare appieno il valore dei loro portafogli di dati e applicazioni. Gli strumenti di integrazione e l’automazione contribuiranno a colmare questo divario, facendo aumentare i tassi di produttività, efficienza e innovazione che permetteranno alle aziende di avere successo”.