SMAU ROMA

Roma, Firenze e L’Aquila le città più smart d’Italia

I tre Comuni si aggiudicano la prima edizione del Premio Smart City di Smau. L’Ad Pierantonio Macola: “Abbiamo puntato i riflettori sui servizi ai cittadini e sulle opportunità per le imprese”

Pubblicato il 20 Mar 2013

Sono Roma, Firenze e L’Aquila le città più smart d’Italia. I tre Comuni si sono aggiudicati i premi della prima edizione del Premio Smart City che si è tenuta oggi in occasione della quarta edizione di Smau Business Roma. Il premio si inserisce all’interno dell’iniziativa Smart City Roadshow, realizzata da Smau in collaborazione con Anci e che vede come main partner Vodafone e Poste Italiane.

Il Comune dell’Aquila si è aggiudicata il riconoscimento per il suo progetto di ricostruzione della città in chiave 2.0, il Comune di Firenze, che ha realizzato un portale “Open Data” che ha permesso al Comune di rendere disponibili ai propri cittadini un patrimonio consistente di informazioni che diventa una risorsa comune da sfruttare a supporto della crescita economica e per la conoscenza della realtà locale. La Capitale è stata premiata, invece per due progetto: Roma TPL, che ha adottato, in collaborazione con Vodafone, una soluzione di monitoraggio dei mezzi di trasporto pubblico e delle zone a traffico limitato garantendo un migliore servizio al cittadino e una maggiore sicurezza su ogni mezzo, assicurata da un sistema di videosorveglianza installato su ogni mezzo; Il progetto Carta Roma, la carta prepagata ricaricabile rivolta ad 1 milione di residenti nel territorio capitolino, realizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali e dei Servizi alla Persona di Roma Capitale, in collaborazione con Poste Italiane, che offre, accanto ai tradizionali servizi finanziari, la possibilità di accedere ad una serie di sconti e vantaggi su un’ampia tipologia di acquisti di prodotti e servizi.

“Attraverso il Premio Smart City – ha spiegato Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau, durante la tavola rotonda che si è tenuta dopo la premiazione – vogliamo dare visibilità agli esempi di successo che, in un momento complesso come quello che stiamo vivendo rappresentano un’iniezione di positività, la dimostrazione concreta che investimenti corretti e mirati possono portare alla realizzazione di progetti di successo. Smau e Anci hanno selezionato quei comuni, province, enti locali e aziende che si sono impegnati per cambiare il volto del loro territorio, da una parte dando ai loro cittadini una migliore qualità delle vita, dall’altra aprendo nuove strade e opportunità per quelle imprese innovative in grado di cogliere le sfide legate al tema dello sviluppo di città intelligenti nei più svariati ambiti.”

In sintonia con Macola, Antonella Galdi, responsabile Innovazione di Anci. “L’innovazione applicata alla dimensione urbana rappresenta uno dei principali terreni sui quali si gioca la partita del possibile rilancio del nostro Paese – ha detto Galdi – Sia le più recenti linee di indirizzo dell’Unione Europea sia numerose analisi internazionali certificano, infatti, come sia nel binomio città-innovazione tecnologica che è necessario investire prioritariamente per creare sviluppo nei sistemi territoriali di area vasta e nazionali. Nel contesto economico che l’Italia sta attraversando attualmente, questa azione di sviluppo non può che passare da nuove e più virtuose modalità di collaborazione fra le istituzioni locali e le imprese. Si tratta di operare in termini di coprogettazione e identificazione di obiettivi comuni, affinché le (poche) risorse disponibili per gli investimenti, sia pubbliche che private, siano convogliate su interventi condivisi che rispondano realmente ai bisogni dei singoli territori.”

Secondo Davide Bordoni, assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale “Roma è una protagonista indiscussa della società dell’informazione e anche quest’anno ospita Smaiu 2013, l’evento sulle tecnologie informatiche per il business rivolto alle imprese del territorio che farà anche il punto sullo stato delle Smart City nel nostro Paese e dedicherà un premio alle iniziative più virtuose del Centro Italia”.

“Attraverso il Consorzio per il Distretto dell’Audiovisivo e dell’ICT e il via libera del Miur alla fase di progettazione esecutiva per i cinque progetti Smart Cities proposti dall’amministrazione capitolina in partenariato con aziende e università – ha puntualizzato – Roma Capitale continua il suo cammino per diventare una smart city reale, in grado di pianificare e realizzare una strategia di lungo periodo attraverso una governance intelligente e condivisa”.

Alfredo Moroni, assessore del Comune dell’Aquila ha spiegato il progetto di ricostruzione della sua città in chiave 2.0. “Smart City per la città dell’Aquila è una necessità ed una responsabilità sia nei confronti dei cittadini di oggi che dei cittadino del futuro. L’evento sismico del 6 aprile 2009, immane tragedia per il territorio, ha imposto la necessità di ricostruire un tessuto urbano già problematico prima del terremoto – ha evidenziato – Diventa quindi imprescindibile la scelta strategica di impostare tutte le fasi della ricostruzione secondo modelli smart cities in ambito tecnologico, culturale e di condivisione con la cittadinanza delle scelte decisive. Questa impostazione ha permesso la nascita, ed in alcuni casi la posa in opera, di una serie di progetti che, seppur attivi in ambiti separati, concorrono alla creazione di una visione organica del tessuto urbano; un tessuto urbano pensato a misura d’uomo ed esaltato dall’uso delle moderne tecnologie applicative in ambito energetico, di reti, di e-governement e di edilizia”.

Infine Dario Carrera, Direttore The Hub Roma, Presidente I-Sin (Italian Social Innovation Network) ha concluso la tavola. “La piattaforma “Smart Cities and Communities” se legata esclusivamente alle innovazioni tecnologiche rischia di non tener conto dei reali destinatari del proprio agire. Le comunità online, le diverse forme di cittadinanza attiva, il movimento delle start-up di “Social Innovation” sono i reali protagonisti, i fattori abilitanti per la trasformazione dei bisogni in opportunità, anche di mercato. Il co-design dei processi di ideazione, prototipazione e messa in opera delle risposte per il cambiamento, risulta l’elemento chiave e coinvolge le PA a livello centrale e locale, il terzo settore e le imprese della Social Innovation”.

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