Circa 375 milioni di investimento. E mille risorse in campo che saliranno fino a 1.500 nelle fasi di punta. Questi i numeri dell’intesa siglata oggi da Acea e Open Fiber per realizzare la rete a banda ultralarga nella città di Roma.
Come preannunciato da CorCom, dopo il memorandum of understanding di agosto, le due aziende hanno definito il piano industriale quinquennale che oltre alle posa delle reti prevede la messa a punto di una serie di servizi innovativi per rendere più “intelligenti” le infrastrutture elettriche e idriche in capo alla società capitanata da Stefano Donnarumma. Per minimizzare l’impatto dei lavori in città e velocizzare la realizzazione della rete ultrabroadband Acea metterà a disposizione di Open Fiber le proprie infrastrutture. Da parte sua, l’azienda guidata da Elisabetta Ripa, dal primo gennaio nuovo Ad, si farà carico della quasi totalità delle spese, circa 350 milioni di euro, mentre i restanti 25, già previsti nel piano industriale 2018-2022, saranno stanziati da Acea che nell’ambito della nuova attività genererà circa 200 milioni di capex – compresi nei 3,1 miliardi di euro di investimenti complessivi inseriti nel Piano Industriale – in innovazione tecnologica, specificamente dedicati alla gestione delle reti.
“L’accordo con Acea, che si aggiunge ad altre iniziative in essere, consentirà la progressiva copertura di Roma con una rete di comunicazione di ultima generazione ad elevatissima capacità – commenta Ripa -. È un contributo essenziale alla competitività dell’economia cittadina, alla possibilità di attrarre investimenti e di costruire un modello avanzato di servizi digitali. Il progetto Roma completerà inoltre le attività che stiamo lanciando in tutto il Lazio, anche sulla base dei bandi Infratel, e ciò porterà l’intero territorio regionale ad un livello di connettività molto elevato”.
In dettaglio il piano Acea-Open Fiber coinvolgerà circa 370mila nuclei abitativi, pari al 30% di quelli della capitale, che potranno beneficiare della connettività ultraveloce pari a 1 Gigabit al secondo. Open Fiber porterà avanti nel frattempo il suo piano su Roma che prevede il cablaggio in totale di 1,2 milioni di unità abitative. Per gestire al meglio i lavori la città sarà suddivisa in aree corrispondenti alle zone nelle quali le due aziende hanno già programmato interventi sia sulla rete elettrica sia su quella di Tlc.
L’accordo prevede anche la possibilità di dare vita, entro l’anno, a una newco a maggioranza Acea per lo sviluppo di nuovi servizi a valore aggiunto ai cittadini nell’ambito di iniziative di smart city. “Con questo accordo Acea entra in una nuova dimensione che proietterà la città di Roma verso la realizzazione concreta della cosiddetta smart city – evidenzia Donnarumma -. Sono anni importanti con tante opportunità da cogliere sul fronte dell’innovazione; noi non ci faremo trovare impreparati”. L’intesa consentirà infatti ad Acea anche di mettere in campo, ad esempio, sistemi di automazione avanzata e comunicazione posti su cabine secondarie e a servizio dell’illuminazione pubblica grazie alle tecnologie Iot (Internet of Things) di ultima generazione, che permetteranno una gestione più efficiente e un monitoraggio in tempo reale dell’effettivo stato delle reti.