La pandemia da Covid-19 e il conseguente lockdown hanno portato improvvisamente l’ltalia a fare i conti con la necessità di accelerare sulla trasformazione digitale di imprese e pubbliche amministrazioni. Massiccio ricorso allo smart working e aumento esponenziale dei servizi digitali, lato business e consumer, sono stati gli elementi caratterizzanti di questi due mesi “straordinari”. Di come fare tesoro di questo cambiamento, anche una volta passata l’emergenza e avviato il processo verso quell’era che già è stata soprannominata “new normal”, ne parliamo con Claudio Romani, ceo di Resi, azienda attiva nello sviluppo di soluzioni e piattaforme IT evolute per telco e grandi aziende.
Romani, dal vostro osservatorio privilegiato di fornitori di sistemi ad alto contenuto tecnologico, ci può raccontare cosa è successo in questi mesi “dentro” le aziende?
Abbiamo rilevato un aumento esponenziale del traffico sulle reti di Tlc, fisse e mobili, anche spinto dal ricorso allo smart working. Quello che abbiamo potuto notare, proprio grazie alle nostre piattaforme per la gestione e il monitoraggio della rete e dei suoi servizi, è stata la grande capacità di tenuta che le infrastrutture italiane hanno dimostrato. Un punto di partenza ottimale per continuare a spingere sulla digital transformation del sistema Paese, potendo appunto contare su asset strategici di questo tipo.
L’Italia è pronta alla rivoluzione digitale, dunque?
Questi due mesi hanno dimostrato una straordinaria capacità di resilienza e di adattamento al cambiamento. Facendo leva su reti di qualità, è stato possibile garantire la continuità operativa delle imprese anche grazie agli importanti investimenti sulla fibra e sul 5G che si sono rivelati efficaci. Ma se la sfida tecnologica è stata vinta, adesso c’è bisogno di una grande sforzo organizzativo e culturale perché la straordinarietà del momento diventi, appunto, new normal.
In che senso?
Mi riferisco alla necessità di fare degli asset tecnologici i pilastri di una grande trasformazione organizzativa e culturale nella PA: è dalla digitalizzazione dei processi amministrativi, infatti, che si mettono gambe alla digital transformation. Innovare la burocrazia significa semplificare le attività di impresa e liberare risorse. Se cambia la PA, cambia il Paese.
Come può un’azienda come Resi contribuire alla realizzazione dell’Italia digitale?
Il roll out del 5G e della fibra ottica favorirà il processo di trasformazione digitale del Paese ma al contempo aumenterà il grado di complessità delle reti, a causa del numero crescente di dispositivi e interfacce presenti su componenti critici. Resi mette a disposizione strumenti di monitoraggio e di automazione delle attività ripetitive che garantiscono notevoli risparmi e maggiore efficienza; in questo modo consentiamo alle aziende di poter investire quelle risorse nel loro business e in attività di R&S, con effetti positivi su tutto il sistema Paese.
Nel decreto Rilancio sono state stanziate importanti risorse per il digitale: 500 milioni per le stratup innovative, 50 per la digitalizzazione della PA. Come giudica queste misure?
Il tema delle risorse pubbliche a sostegno del digitale è certamente cruciale. Se le imprese possono contare su finanziamenti così importanti si va nella giusta direzione. Tanto più in un momento di contrazione economica. Ma, a mio avviso, non basta. Quello che lo Stato deve fare è diventare un abilitatore di innovazione in ottica di “cooperation” ovvero deve mettere intorno a un tavolo le imprese dei diversi settori per definire le priorità di investimento e disegnare un Paese a prova di futuro.
Resi ha continuato ad operare anche durante il lockdown. Come avete affrontato questa fase?
Siamo rimasti virtualmente al fianco dei nostri clienti organizzando una serie di webinar su tematiche che riguardano sistemi di rete avanzati e data analytics. Abbiamo inoltre effettuato rilasci software da remoto delle nostre soluzioni cloud ready garantendo la business continuity e la massima sicurezza per dipendenti e clienti.
State lanciando nuovi prodotti?
Stiamo promuovendo Gemini-Net 4.0, una piattaforma di Network Performance Monitoring che si distingue per la facilità di utilizzo e la capacità di interpretare lo stato di salute della rete. Stiamo inoltre potenziando, Direct, la nostra soluzione per il Quality Assurance dei contact center puntando su sofisticati algoritmi e dashboard interattive. Infine si sono concluse positivamente anche sperimentazioni per misurare la qualità dello streaming di contenuti multimediali e pensiamo che tale soluzione possa rendere la nostra offerta tecnologica ancora più competitiva e all’avanguardia.